25 aprile 2024
Aggiornato 20:00
La crisi siriana

Caccia israeliani colpiscono convoglio siriano carico d'armi

L'attacco è stato lanciato solo pochi giorni dopo che Israele ha trasferito a nord due batterie del suo sistema anti-missile Iron Dome, a fronte del crescente timore che il conflitto siriano possa riversare armi in Libano

DAMASCO - Il convoglio colpito dall'aviazione israeliana al confine tra Siria e Libano era carico di armi. Lo ha precisato una delle fonti della sicurezza sentite dalla France presse. «Era un carico di armi che si stava dirigendo in Libano, ma è stato colpito sul lato siriano del confine attorno alle 23.30», ha detto una fonte.
Entrambe le fonti hanno quindi sottolineato «l'insolita» attività israeliana nei cieli libanesi nella giornata di ieri, confermata dall'esercito di Beirut che ha riferito di 16 caccia in volo per tutta la giornata, fino a tarda sera.
L'attacco è stato lanciato solo pochi giorni dopo che Israele ha trasferito a nord due batterie del suo sistema anti-missile Iron Dome, a fronte del crescente timore che il conflitto siriano possa riversare armi in Libano.

ONU: L'aiuto ai civili siriani viene distribuito equamente - L'aiuto delle Nazioni Unite ai civili siriani viene distribuito equamente: lo ha affermato la responsabile dell'Onu per gli Affari umanitari, Valerie Amos, rispondendo alla critiche di una ong secondo la quale la quasi totalità dell'assistenza finirebbe nelle zone controllate dal regime.
«Non è vero, collaboriamo con un certo numero di cooperanti sul terreno, non esiste denaro che finisca direttamente nelle mani del governo» siriano ha spiegato Amos, secondo la quale il 48% degli aiuti alimentari è destinato alle zone sotto il controllo dell'opposizione o di combattimento; in queste ultime esistono però grandi difficoltà per la consegna dei rifornimenti, date le difficoltà di sicurezza e di accesso.
L'Ong medici Senza Frontiere aveva affermato che esiste un «grave squilibrio» a favore delle zone sotto il controllo governativo, squilibrio che deriverebbe dal fatto che la Mezzaluna Rossa siriana è l'unica agenzia autorizzata da Damasco a distribuire gli aiuti.

Brahimi: Il paese viene «distrutto poco a poco» - La Siria viene «distrutta poco a poco» dal conflitto tra il regime di Assad e i gruppi di opposizione, e il Consiglio di sicurezza dell'Onu deve agire con urgenza: è quanto ha detto ieri l'inviato delle Nazioni Unite e della Lega araba in Siria, Lakhdar Brahimi, dopo la scoperta ad Aleppo di un'ottantina di corpi di giovani giustiziati.
«Il Consiglio di sicurezza non può accontentarsi di dire 'siamo divisi, quindi aspettiamo giorni migliori'», ha detto Brahimi ai giornalisti dopo aver informato il Consiglio della sua attività recente. I membri del Consiglio, ha aggiunto, «devono occuparsi di questo problema ora», il conflitto ha raggiunto «livelli senza precedenti di orrore»