Obama invita i supermanager alla Casa Bianca per parlare di tasse
Il presidente americano, come anticipa il Wall Street Journal, farà appello ai repubblicani della Camera per passare subito una estensione degli sgravi fiscali voluti da George W. Bush per le famiglie che guadagnano meno di 250.000 dollari all'anno. Intanto la ricchezza media degli americani ai minimi del 1969
NEW YORK - Barack Obama è stato riconfermato presidente degli Stati Uniti, ma non ha smesso di fare campagna. L'inquilino della Casa Bianca, come spiega il Wall Street Journal, ha invitato domani alla Casa Bianca gli amministratori delegati di alcune grandi aziende americane per discutere sul fiscal cliff, il precipizio fiscale dovuto alla combinazione di tagli automatici alla spesa pubblica e alla scadenza di sgravi fiscali che minaccia il Paese.
Il presidente americano, come anticipa il quotidiano finanziario, farà appello ai repubblicani della Camera per passare subito una estensione degli sgravi fiscali voluti da George W. Bush per le famiglie che guadagnano meno di 250.000 dollari all'anno. I rappresentanti del partito repubblicano si sono infatti sempre opposti a questa manovra, che alzerebbe le imposte agli americani più ricchi.
Obama è impegnato da tempo a contattare i leader di Camera e Senato e organizzare incontri per ribadire la sua posizione sulla questione fiscale.
Ricchezza media degli americani ai minimi del 1969 - Tra il 2007 e il 2010 la ricchezza media delle famiglie americane è calata ai minimi del 1969 allargando le disuguaglianze con i più abbienti (definiti l'1%), la cui ricchezza è invece cresciuta del 71%. E' quanto risulta da uno studio condotto da Edward Wolff, professore di economia alla New York University.
La tesi sostenuta da Wolff è che mentre «il debito a carico della classe media è esploso dal 1983 al 2007, creando una già fragile classe sociale negli Stati Uniti, la loro condizione si è ulteriormente detereriorata» successivamente.
La ricerca mette in luce una situazione peggiore per minoranze razziali e giovani. In termini di ricchezza, «la disparità razziale ed etnica, stabile dal 1983 al 2007, si è allargata tra il 2007 e il 2010», si legge nello studio. «Anche i più giovani (quelli sotto i 45 anni) sono stati colpiti dalla recessione con la loro ricchezza vista scendere a picco nel trienno terminato nel 2010».
A spiegare il brusco declino è il fatto che la classe media, i giovani, gli afro-americani e gli ispanici hanno contratto sempre più debiti e quote percentuali sempre più ampie della loro ricchezza sono state investite nelle loro rispettive case.
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