Siria, 19 morti nelle violenze di oggi
Manifestazioni anti-regime ad Aleppo, si combatte a Deir Ezzor. Assad chiede prestito alla Russia. Ancora manovre militari della Turchia al confine. Iran: Paesi che compiono ingerenze causa fallimento Annan. Unicef: Da gennaio aiuti per 185.000 bambini
DAMASCO - E' di almeno 19 morti - 14 civili e cinque ribelli - il bilancio delle violenze odierne in Siria: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei dirtti umani, nella giornata in cui proseguono i combattimenti ad Aleppo dove si sono svolte numerose manifestazioni contro il regime.
Secondo fonti diplomatiche turche, un generale di brigata siriano ha attraversato il confine con la Turchia, portando a 29 il numero di alti ufficiali rifugiatisi in territorio turco.
Secondo le ong i ribelli controllano inoltre la maggior parte della provincia orientale di Deir Ezzor, al confine con l'Iraq: l'esercito sarebbe in possesso delle sole località di Mayadin e Abu Kamal, dove sarebbero in corso violenti combattimenti; le forze regolari avrebbero fatto ricorso all'appoggio aereo e ai mezzi corazzati per cercare di riconquistare le posizioni perdute.
Il bilancio attuale delle vittime è di almeno dieci militari uccisi, mentre numerosi altri soldati avrebbero disertato epr unirsi ai ribelli; quanto alla capitale Deir Ezzor, il 70% dei residenti sarebbe riuscito a fuggire mentre in tutta la provincia i rifugiati sarebbero almeno mezzo milione.
Assad chiede prestito alla Russia - La Siria chiede un prestito alla Russia e spera di ottenerlo nel giro di poche settimane: lo ha annunciato da Mosca il vicepremier siriano Qadri Jamil.
«Abbiamo posto alla controparte russa la questione di erogare alla Siria una certa quantità di valuta forte. La Russia ha promesso di considerare la richiesta», ha dichiarato il vicepremier di Damasco alla stampa moscovita. Assad non chiede una cifra precisa, per ora: «abbiamo solo sondato la possibilità e poi ne parleremo in dettaglio», ha spiegato Jamil. Ma il regime siriano, che deve fare i conti anche con casse statali sempre più vuote, spera di ottenere gli aiuti russi «presto, nel giro di settimane», ha sottolineato l'inviato del governo siriano.
Ancora manovre militari della Turchia al confine - Le forze armate turche hanno organizzato manovre militari periodiche lungo la frontiera con la Siria. Lo riferisce l'agenzia Anadolu, aggiungendo che, nell'ambito degli esercizi, carri armati, mezzi di trasporto di truppe e lanciamissili terra-aria Stinger sono stati dispiegati oggi al posto di frontiera di Oncupinar nella provincia di Kilis. Gli esercizi alla frontiera proseguiranno per un tempo indefinito su base periodica, aggiunge Anadolu.
Navi da guerra russe a Tartus a giorni, per «breve sosta» - Navi da guerra russe faranno nei prossimi giorni una breve sosta nel porto siriano di Tartus, l'unica base russa nel Mediterraneo. Mosca tuttavia ha già dichiarato che la missione non ha nulla a che fare con la situazione di crisi a Damasco. Secondo una fonte dello Stato maggiore delle forze armate russe, la «breve sosta» avverrà entro l'inizio della prossima settimana: per forniture di cibo e acqua, i vascelli passeranno pochi giorni prima della partenza verso nord-est del Mediterraneo, alla volta della Russia.
La Russia ha negato che le manovre di tali navi nel Mediterraneo siano correlate alla situazione in Siria, come ha pure sempre respinto la tesi che queste imbarcazioni possano servire al trasporto di armi per il regime del presidente Bashar al Assad. Secondo gli esperti militari russi, Mosca si prepara a evacuare i propri cittadini dalla Siria.
Iran: Paesi che compiono ingerenze causa fallimento Annan - L'Iran ha accusato i «Paesi che effettuano ingerenze» per il fallimento della missione di Kofi Annan in Siria, dove la repubblica islamica potrebbe ora essere tra quanti assumeranno un «ruolo più decisivo» nella soluzione del conflitto.
«Sembra che i Paesi interferenti non siano soddisfatti degli sforzi intrapresi da Annan per fermare la fornitura di armi alla Siria e per (fermare) le azioni terroristiche», ha dichiarato Ramin Mehmanparast, portavoce del ministero degli Esteri, durante una visita in Cina, «Non soltanto non hanno messo in atto alcuna iniziativa per attuare il piano in sei fasi di Annan ...queste nazioni hanno cercato di far fallire la missione».
Unicef: Da gennaio aiuti per 185.000 bambini - Nonostante l'escalation di violenze in Siria, l'Unicef sta continuando a fornire aiuti e servizi essenziali a migliaia di bambini e donne vittime delle violenze. L'Unicef - tra difficoltà e limitazioni- sta cercando di raggiungere le popolazioni bisognose con una programmazione a volte anche quotidiana della distribuzione degli aiuti nei siti dove gli sfollati hanno trovato rifugio, in prevalenza scuole, edifici pubblici e moschee, sostenendo la Mezza Luna Rossa Siriana, diverse Ong e organizzazioni a base comunitaria.
Dallo scorso gennaio, l'Unicef e le organizzazioni partner hanno raggiunto 250.000 persone con assistenza umanitaria, inclusi oltre 185.000 tra bambini e adolescenti. A questi si aggiungono 284.000 bambini vaccinati dal ministero della Sanità con il sostegno dell'Unicef.
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