1 maggio 2024
Aggiornato 06:30
La crisi siriiana

Assalto vicino Damasco, torture su giovani: 43 morti

Alcune di queste sono state giustiziate, lo ha riferito l'Osservatorio siriano sui diritti umani. Intanto i ribelli bombardano l'aeroporto militare di Aleppo. La Turchia amplierà la capienza dei campi profughi a 100mila persone

BEIRUT - Un'incursione delle forze di sicurezza siriane compiuto ieri in una località nei pressi di Damasco ha provocato la morte di 43 persone: alcune di queste sono state giustiziate, ha riferito l'Osservatorio siriano sui diritti umani.
«Le forze del regime sono penetrate ieri nella località di Jdeidet Artouz, a sud-ovest di Damasco, hanno arrestato un centinaio di giovani e li hanno condotti in una scuola, dove sono stati torturati», ha spiegato l'ong che ha sede a Londra.
«Questa mattina, dopo l'operazione, sono stati ritrovati i corpi di 43 persone. Alcune di queste sono rimaste vittime di esecuzioni sommarie», ha aggiunto l'Osservatorio.

I ribelli bombardano l'aeroporto militare di Aleppo - I ribelli siriani hanno bombardato questa mattina l'aeroporto militare di Menagh, a circa 30 chilometri a nord-ovst di Aleppo: si tratta dello scalo dal quale decollano gli elicotteri e gli aerei delle forze del regime che conducono i raid sulle città, ha riferito l'Osservatorio siriano sui diritti umani. «L'aeroporto militare di Menagh è stato bombardato questa mattina da un carro armato catturato dai ribelli in operazioni precedenti», ha spiegato l'ong che ha sede a Londra. Un giornalista dell'Afp ha detto di avere udito il frastuono dei bombardamenti e di avere visto dei colpi d'arma da fuoco nei pressi dello scalo. I ribelli siriani hanno affermato che si è trattato di «un attacco per conquistare l'aeroporto da dove partono gli elicotteri e i caccia che bombardano Aleppo». Il portavoce delle Nazioni Unite, Martin Nesirky, ha affermato ieri che i ribelli siriani erano entrati in possesso di armi pesanti, tra cui due carri armati, proprio ad Aleppo, dove la battaglia infuria ormai da alcune settimane.

La Turchia amplierà la capienza dei campi profughi a 100mila persone - La Turchia sta lavorando per ampliare la capienza dei campi profughi vicino al confine siriano e raggiungere le 100mila unità, in attesa di una nuova, grande ondata di profughi se i ribelli dovessero perdere la battaglia per il controllo di Aleppo contro l'esercito del presidente Bashar al Assad. Lo scrive il quotidiano Hurriyet, specificando che i lavori termineranno nelle prossime tre settimane e che cinque nuovi campi di accoglienza verranno costruiti nelle località dell'est e del sud-est della Turchia, più vicine al confine con la Siria. In particolare, i nuovi campi sorgeranno a Gaziantep, Kahramanmaras e Osmaniye, per una capienza totale di 50mila posti che si andranno a sommare altri altri 50mila già disponibili e in gran parte occupati.
Stando a quanto spiegano i media turchi, migliaia di persone sono nascoste nelle aree rurali oltre il confine, ma potrebbero decidere di riparare in Turchia se il regime vincerà la battaglia contro i ribelli. La Turchia fino a questo momento ha allestito otto campi di container e tende e ospita circa 44mila persone.