5 ottobre 2024
Aggiornato 11:30
Contestato il Presidente degli Stati Uniti

Indignati, prime contestazioni per Obama in New Hampshire

Il Presidente risponde agli indignati: «Voi la ragione per cui mi sono candidato». A Los Angeles il comune offre ai manifestanti spazio da 1.000 mq. Intanto i licenziamenti pesano sui giovani di Wall Street

NEW YORK - Per la prima volta, il movimento che si rifà a Occupy Wall Street ha contestato il presidente degli Stati Uniti. Barack Obama stava parlando oggi a Manchester, nello stato del New Hampshire, quando è stato interrotto da un coro di decine di persone che scandivano slogan con il metodo del «microfono umano» usato dagli indignados americani.
Obama, che parlava in una scuola superiore per difendere le sue misure per l'occupazione, ha lasciato che i manifestanti scandissero i loro slogan, che nelle dirette tv non sono stati sentiti con chiarezza, e a chi cercava di farli tacere ha detto: «No, no, va benissimo». Poi è partito un coro «Obama, Obama» di sostenitori del presidente che ha messo a tacere i dimostranti.

Obama ha reagito con calma. «Mi fa piacere che esprimiate le vostre opinioni. Adesso lasciatemi esprimere le mie», ha detto in tono misurato, alzando la mano per fermare cori e contro-cori. Poi ha fatto menzione diretta, nel discorso, degli indignati: «Nel movimento di Occupy c'è una profonda chance di frustrazione», ha detto, aggiungendo che «i giovani, compresi quelli che mi hanno appena rivolto quegli slogan, sono la ragione per cui mi sono candidato».
Nella confusione, il contenuto degli slogan non è risultato molto chiaro, ma secondo una fotografia diffusa su Twitter del testo che il «microfono umano» stava leggendo, era questo: «Quattromila dimostranti pacifici sono stati arrestati. I banditi delle banche continuano a distruggere l'economia americana. Lei deve far cessare l'assalto alla nostra libertà d'espressione. Il suo silenzio manda il messaggio che la brutalità della polizia è accettabile. Le banche sono state salvate, mentre noi siamo stati venduti».

A Los Angeles il comune offre ai manifestanti spazio da 1.000 mq - Per far sì che i manifestanti di Occupy L.A. alzino le tende dal giardino di fronte al municipio che hanno occupato da oltre due mesi, la città di Los Angeles ha offerto loro uno spazio al coperto e dei terreni da coltivare in un luogo non precisato.
Secondo quanto riportato dal Los Angeles Times, all'assemblea generale di ieri sera, Jim Lafferty, che intrattiene le trattative con l'amministrazione cittadina da parte dei manifestanti, ha detto che lo spazio offerto è di quasi 1.000 metri quadrati e che si trova all'interno del Los Angeles Mall, un centro commerciale a pochi passi dal municipio. L'accordo proposto dalla città di Los Angeles prevede un contratto di affitto di un anno alla cifra simbolica di un dollaro. E' anche possibile che la città decida di coprire le spese per l'elettricità. Non è ancora chiaro se i manifestanti accetteranno la proposta.

I licenziamenti pesano sui giovani di Wall Street - Profitti a picco, investimenti sbagliati e conti che non tornano. Le difficoltà delle grandi banche americane, alle prese con uno dei momenti peggiori dalla crisi finanziaria del 2008, si traducono in migliaia di licenziamenti. I più colpiti sono i giovani, sbarcati nel mondo della finanza con ambizioni da Gordon Gekko (il finanziere spregiudicato del film Wall Street), ma costretti ad affrontare licenziamenti e tagli netti agli stipendi fin dai primi anni di carriera.
I numeri non lasciano spazio a dubbi: i giovani tra 20 e 34 anni assunti da società finanziarie, come ha spiegato il New York Times, sono calati del 25 per cento dal terzo trimestre del 2008 al periodo equivalente del 2011. Oltre 110.000 aspiranti banchieri hanno perso il lavoro nel periodo considerato. Come Steve Ferdman, 28 anni, licenziato su due piedi da Credit Suisse. «Ero un impiegato modello. Andavo a lavoro tutti i giorni, oltre gli orari standard e sono stato premiato così», ha detto Ferdman. «La gente non dovrebbe lavorare più in questo ambiente».
Le prospettive non sono più rosee neanche per gli studenti delle migliori università americane. «C'è molta più ansia tra i laureandi per le prospettive lavorative», ha detto William Sahlman, professore della Harvard Business School. «Le grandi banche come Morgan Stanley o Goldman Sachs garantivano un lavoro ai neolaureati dell'università», ha aggiunto Sahlman. «Adesso, però, assumono meno della metà rispetto agli anni precedenti».
I giovani di Wall Street licenziati da un momento all'altro e i neolaureati in economia alla disperata ricerca di lavoro perdono così le speranze nel mondo della finanza, alimentando il malcontento del movimento Occupy Wall Street, schierato contro l'ingordigia delle grandi banche da oltre due mesi.