5 ottobre 2024
Aggiornato 12:00
Al posto della marcia per la Robin Hood Tax, inverno nel Parco

Indignati, il maltempo sconvolge i programmi di «Occupy Wall Street»

Malgrado le intemperie del clima, i manifestanti non sembrano intenzionati a terminare la loro protesta, dopo aver resistito stoicamente, per oltre cinque settimane, alle prepotenze delle forze dell'ordine e agli attacchi della Destra americana

NEW YORK - Altro che manifestare a favore dell'introduzione della Robin Hood Tax, i manifestanti di Occupy Wall Street accampati a Zuccotti Park, a Manhattan, ieri hanno dovuto far fronte alla prima nevicata della stagione. E l'hanno dovuto fare senza generatori di elettricità e stufe. Preoccupati che la polizia potesse utilizzare il rischio alla sicurezza rappresentato da generatori e stufe come pretesto per attuare uno sgombero coatto, gli indignati di Occupy Wall Street li hanno consegnati ieri alle forze dell'ordine.
«È sporco e abbiamo tutti freddo», ha detto Alec Courtney, «stiamo vicini l'un l'altro per scaldarci». Il sindaco di New York Michael Bloomberg ha spiegato che la rimozione dei generatori era necessaria «per garantire la sicurezza dei manifestanti». Gli indignati invece interpretano la mossa come un tentativo di limitare l'utilizzo di internet e di rendere le cose più difficili proprio quando sulla regione si sta abbattendo una tempesta di neve.

Il presidio a Zuccotti Park è diventato l'epicentro della protesta contro l'avidità e cupidigia delle corporation e delle grandi banche americane propagatasi rapidamente in tutto il Paese e nel mondo.

Malgrado le intemperie del clima, i manifestanti non sembrano intenzionati a terminare la loro protesta. Non vogliono dover arrendersi al maltempo dopo aver resistito stoicamente, per oltre cinque settimane, alle prepotenze delle forze dell'ordine e agli attacchi della Destra americana. Anzi, hanno promesso di voler resistere al rigido inverno americano.

A Nashville, in Tennessee, i manifestanti hanno promesso di sfidare nuovamente il coprifuoco. 150 manifestanti sono stati arrestati sabato, dopo che le forze dell'ordine ne avevano rimosse 29 giovedì e altre 26 il giorno seguente. Questi sono solo gli ultimi arresti di una settimana caratterizzata da una serie di azioni repressive. Martedì durante una manifestazione a Oakland, in California, un ex Marine veterano della guerra in Iraq è stato ferito alla testa dalla polizia. Mercoledì nella vicina San Diego, la polizia ha fermato 51 giovani. Ad Atlanta, in Georgia, ne ha arrestati altri 50.

In risposta al ferimento di Scott Olsen, divenuto prontamente il volto della protesta, ad Oakland è stata organizzata una nuova marcia ed è stato indetto uno sciopero per il prossimo 2 novembre. Venerdì, il regista Michael Moore aveva detto agli indignati di Occupy Oakland che il movimento anti-Wall Street sta spronando all'azione milioni di persone. «Abbiamo dato una risposta allo sconforto del Paese, abbiamo ucciso l'apatia» ha detto il regista di «Fahrenheit 9/11» e «Bowling for Columbine» sottolineando come gli americani sono rimasti «disgustati» e «sconvolti» dall'utilizzo di gas lacrimogeno e di altre misure aggressive da parte della polizia contro i manifestanti di Oakland. Per Moore, il movimento non può tollerare questo tipo di violenza contro i manifestanti, «è assurdo che questo soldato sia andato a combattere una guerra in cui non credeva e che l'unico posto dove deve avere paura è casa sua. In sole sei settimane il movimento ha messo a segno numerose vittorie. Non ho mai visto nulla di simile».

Tipico dei movimenti giovanili, più che demoralizzarsi per l'annullamento della marcia a favore dell'adozione di una tassa dell'1% sulle transazioni finanziarie e sugli scambi di valute, i ragazzi di Occupy Wall Street hanno prontamente indetto una nuova iniziativa: «Inverno nel parco», con cui si invitano tutti i manifestanti a radunarsi a Zuccotti Park muniti di cioccolata calda, sciarpa e guanti.