Per Obama il rilancio parte dal Midwest
Ironie dei repubblicani: «No jobs tour», il «Magical Misery Bus». Ma lui attacca: «Vi svestono, e loro si tengono le mazze da golf»
WASHINGTON - Non è partito sotto buoni auspici il tour di Barack Obama in pullman nell'America rurale del Midwest: ieri un sondaggio Gallup gli dava un indice di approvazione di appena il 39%, un record negativo (mai era sceso sotto il 40%), mentre il 54% degli americani sono insoddisfatti del suo operato. Il presidente partirà per le vacanze: ma prima si è lanciato in questa tre giorni di contatti con la gente lì dove la crisi morde di più, in Iowa, Minnesota e Illinois, terra di centri rurali, piccole imprese familiari e industrie in difficoltà.
Le elezioni presidenziali sono nel novembre del 2012 e la campagna elettorale è già in pieno corso, con il campo repubblicano che per ora schiera nove contendenti (e ancora non si sarà se scenderà in lizza Sarah Palin). Il presidente democratico lotta con loro e con i numeri: quelli della disoccupazione che ballano attorno al 9%, cifra che non ha mai visto rieleggere un presidente. E poi c'è stato il downgrading senza precedenti del debito Usa da parte di Standards & Poor, decisione che è parsa un colpo letale all'inquilino della Casa Bianca.
Magro, ingrigito ma pieno di energie, camicia azzurra senza cravatta con le maniche rimboccate, il presidente si è fermato prima di tutto a Cannon Falls in Minnesota - lo Stato della superconservatrice candidata Michele Bachmann - poi è stato in Iowa, dove si è tenuto la scorsa settimana il primo dibattito fra i candidati repubblicani, per parlare nella cittadina di Decorah. In mezzo ha infilato un pranzo con cinque veterani che hanno lasciato l'esercito dopo gli attentati dell'11 settembre 2001.
In Minnesota, Obama ha usato una nuova metafora per descrivere l'intransigenza dei repubblicani, che nel corso dell'infinito dibattito sull'ampliamento del debito pubblico si rifiutavano di accettare aumenti delle tasse ai redditi più alti: «E' come se dicessero 'non puoi comprarti scarpe, non puoi comprarti vestiti, ma io mi tengo le mie mazze da golf».
In Iowa, Obama ha dimostrato una volta di più quanto sia essenziale al suo modo di fare politica la ricerca del compromesso. La prima domanda è stata proprio sui compromessi che ha accettato per giungere a un accordo con gli avversari sulla questione del debito. I repubblicani per il presidente sono stati «irragionevoli» ma lui ha dovuto operare «le scelte migliori per il paese» anche se si tratta di scelte «che sono cattive notizie per me dal punto di vista politico, perché deludono i miei sostenitori».
Dall'altro lato i repubblicani sono all'attacco. Il Comitato del partito ha ribattezzato il tour presidenziale il «Debt-end tour», il tour della fine del debito, che però suona come «Dead-end», vicolo cieco. Con tanto di video che mostra un bus con il logo «Making it Worse», «peggiorare le cose», e la targa AA+ (il nuovo grading del debito Usa secondo Standard & Poors). L'ex governatore del Massachusetts e candidato repubblicano Mitt Romney si rifà ai Beatles e lo chiama il «Magical Misery Bus Tour.» Il capogruppo repubblicano alla Camera, Eric Cantor, si inventa il «No Jobs Tour». E entra in lizza anche il presentatore televisivo Jay Leno, che sul «The Tonight Show» ha parlato di un tour «in tre Stati, credo che sino Confusione, Illusione e Disperazione».
Per sapere dov'è Obama, adesso c'è Foursquare - Per gli ammiratori di Barack Obama ci sono buone notizie: la Casa Bianca ha annunciato di aver aperto il proprio profilo su Foursquare, proprio in occasione del tour presidenziale di tre giorni nel Midwest. Dopo Facebook, Twitter e Linkedin, viene rotta così un'altra frontiera digitale, e sarà possibile sapere in ogni momento in che località si trova il presidente. Foursquare infatti è un'applicazione che permette agli utenti registrati di condividere la propria posizione sul territorio, e divulgare l'informazione sugli altri social network.
Questa volta però Obama non è arrivato primo. Secondo il portale Tech Crunch a bruciarlo sul tempo ci ha pensato l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, tra i favoriti nelle primarie repubblicane, che ha già un proprio profilo attivo. Ma l'applicazione ha contagiato diversi politici, tra cui anche il sindaco di New York Michael Bloomberg.
I fan sembrano gradire la novità e la Casa Bianca ha già undicimila followers, che hanno apprezzato il primo «tip» presidenziale, arrivato dal Minnesota. Il numero potrebbe incrementarsi sensibilmente quando si entrerà nel vivo della campagna elettorale per le presidenziali del 2012. Per gli esperti è difficile verificare l'impatto delle innovazioni digitali sul risultato elettorale, ma Obama, fin dalle scorse presidenziali, ha puntato al segmento giovane della popolazione, che spesso scavalca i media tradizionali e si informa direttamente sui social network. A inizio luglio se ne è avuta una conferma. Mentre iniziava il braccio di ferro con i repubblicani sull'aumento del tetto debito pubblico, Obama aveva deciso di usare la East Room della Casa Bianca per intavolare via Twitter una conversazione con gli elettori. Il tutto in diretta televisiva, con il divertente siparietto del messaggio a sopresa di John Boehner, presidente repubblicano della Camera dei rappresentanti. Ma a differenza del 2008, i suoi sfidanti stanno correndo ai ripari. Il prossimo passo nella lotta politica per via digitale potrebbe essere l'uso di Instagram, un'applicazione per condividere le foto.