16 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Rivolta in Libia

Younis ucciso su ordine del leader CNT

Per il sito israeliano Debka «Jalil temeva che potesse guidare un governo post-conflitto»

TRIPOLI - Il comandante militare dei ribelli libici, generale Abdel Fatah Younis, è stato ucciso dietro ordine del leader del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Mustapha Abdul Jalil. E' quanto scrive oggi il sito israeliano Debka, citando fonti militari e di intelligence.

«Jalil è una figura debole che gode di scarso rispetto, persino tra le tribù che sostengono la rivolta - scrive il sito - il suo timore era che, a un certo punto dei negoziati, il nome del generale Younis fosse saltato fuori come il candidato più indicato per rappresentare i ribelli in un governo di post-conflitto a Tripoli. Temeva quindi che Gheddafi potesse nominare il figlio Saif al Islam come suo successore e che i due avrebbero guidato il futuro governo come una squadra».

Di questo piano sul nuovo governo libico si discuteva da tempo ai più alti livelli a Washington, Parigi, Mosca e Berlino, sottolinea Debka. Il ministro degli Esteri francese, Alain Juppe, ne ha parlato con le autorità britanniche solo il 26 luglio scorso, quando Londra ha affermato pubblicamente che il leader libico Muammar Gheddafi potrebbe rimanere in Libia, una volta concluso il conflitto.

Due giorni dopo, evidenzia il sito, proprio Jalil ha annunciato la morte di Younis, lasciando intendere che il generale era sospettato di fare il doppio gioco. Una manovra volta a coprire il fatto che, già quattro mesi fa, Younis aveva invitato il Cnt ad arrivare a una soluzione politica per le evidenti difficoltà dei ribelli a vincere la guerra sul terreno.