29 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Crisi libica

La Camera Usa vota contro risoluzione a sostegno delle operazioni

Grande significato politico del voto, forte una critica al Presidente Obama

NEW YORK - La Camera dei Deputati americana si è espressa contro la risoluzione a sostegno della partecipazione americana all'intervento della Nato in Libia, con un voto che appare come una fortissima critica della decisione del presidente americano Barack Obama.
Come riporta l'agenzia Dow Jones, i voti a favore dell'autorizzazione sono stati 123, mentre i contrari 295. La Camera dovrà votare nel corso della giornata il provvedimento che taglia i fondi alle operazioni militari americane in Libia. Se fosse approvato, dovrebbe passare al Senato.

La risoluzione, simile a quella presentata dal senatore democratico John Kerry e dal repubblicano dell'Arizona John McCain, ha raccolto ampio consenso da parte repubblicana, mentre i democratici sono apparsi maggiormente divisi. Anche il voto sul taglio ai fondi non dovrebbe incontrare difficoltà ed essere approvato.

Questo secondo testo, sponsorizzato dai repubblicani, di fatto proibirebbe operazioni offensive come gli attacchi aerei con droni, aerei pilotati a distanza e limiterebbe il ruolo americano ad azioni non ostili, come operazioni di soccorso, rifornimento aereo, pianificazione operativa e intelligence. Tuttavia, pur se approvato alla Camera, il testo sembra avere poche possibilità di ricevere il via libera finale dal Senato a maggioranza democratica.

Resta comunque l'importanza del voto, che va oltre il significato politico immediato: è la sfida più forte da parte del Congresso, dagli anni Novanta, all'autorità presidenziale in materia di conflitti. Non ha convinto i repubblicani infatti, ma neppure molti democratici, la giustificazione presentata dalla Casa Bianca secondo la quale l'intervento in Libia non costituisce un vero e proprio conflitto armato e quindi non necessita dell'approvazione del parlamento.

Chi critica la decisione del presidente Obama di intervenire in Libia senza prima chiedere l'autorizzazione del Congresso, sostiene che si tratta di una violazione della War Powers Resolution, approvata nel 1973 durante la presidenza di Richard Nixon. La risoluzione impone che il presidente notifichi al Congresso la decisione di inviare forze militari entro 48 ore dall'inizio delle operazione e che le forze non restino sul campo per più di 60 giorni senza l'autorizzazione del Congresso o una dichiarazione di guerra. Per le operazioni in Libia, la scadenza è passata lo scorso 20 maggio.