Tripoli: Il piano per i fondi ai ribelli è come la pirateria
Vice ministro Kaim: gruppo contatto ambiguo, non lo consideriamo
TRIPOLI - Il fondo speciale per il Consiglio nazionale provvisorio di Bengasi, la cui creazione è stata decisa dal gruppo di contatto sulla Libia ieri a Roma e che prevedono l'utilizzo dei fondi congelati del colonnello Muammar Gheddafi e della sua famiglia, è «come la pirateria in alto mare»: lo ha dichiarato oggi il vice ministro libico degli Affari esteri Khaled Kaim. «La Libia è sempre, secondo il diritto internazionale, uno Stato sovrano e qualsiasi utilizzo dei fondi congelati è come la pirateria in alto mare», ha affermato in conferenza stampa a Tripoli.
Kaim ha respinto il gruppo di contatto nel suo insieme: «questo gruppo è ambiguo, un corpo sconosciuto, e non lo consideriamo come un'entità».
Interpellato sulle garanzie di sicurezza che Tripoli dovrebbe fornire per la consegna di aiuti umanitari a Misurata, il vice ministro libico ha risposto: «Non permetteremo alle navi di portare armi in città e di evacuare i criminali».
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