Londra invia istruttori, Tripoli: sarebbe un passo indietro
Il Ministro degli Esteri Obeidi: La decisione britannica finirebbe per «prolungare» la guerra
TRIPOLI - Il piano del governo britannico di inviare un team di istruttori a Bengasi, per fornire aiuto logistico, strategico e di intelligence ai ribelli dell'opposizione libica, rischia di mandare in frantumi ogni possibilità di soluzione pacifica del conflitto in Libia: è l'avvertimento lanciato dal ministro degli Affari esteri di Tripoli, Abdul Ati al Obeidi, in un'intervista alla BBC. La presenza militare britannica finirebbe per «prolungare» i combattimenti, ha spiegato il capo della diplomazia libica.
Il ministro degli Esteri di Londra ha detto che l'invio di un gruppo di circa dieci ufficiali britannici, a cui si aggiungerà un analogo team francese, rientra nell'ambito dei provvedimenti previsti dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza per la protezione dei civili.
Obeidi si è detto favorevole alla road map per la pace proposta dall'Unione africana, che prevede un cessate il fuoco prima di un periodo di governo ad interim per preparare nuove elezioni, sotto l'attenta supervisione delle Nazioni Unite. «Noi pensiamo che una presenza militare sia un passo indietro e siamo sicuri che se saranno fermati i bombardamenti, e ci sarà una vera tregua, potremmo avere un dialogo tra tutti i libici su ciò che tutti noi vogliamo, democrazia, riforme politiche, costituzione, elezioni. Questo non può avvenire con la situazione attuale», ha detto Obeidi.
Il piano di pace, secondo il ministro di Tripoli, sarebbe appoggiato da numerosi paesi, ma non avrebbe trovato consensi in Francia, Gran Bretagna e Italia.
- 07/05/2020 Libia, il Premier Sarraj discute il rilancio dei negoziati dopo lo stallo dell'offensiva
- 20/04/2020 Libia, il Covid-19 non ferma gli scontri. Haftar in difficoltà
- 18/02/2020 Libia, la soddisfazione di Luigi Di Maio: «Nuova missione navale, l'Ue ora ascolta l'Italia»
- 17/02/2020 Sarraj: «La chiusura dei siti petroliferi porterà a una catastrofe che colpirà tutti»