30 luglio 2025
Aggiornato 21:30
Crisi libica

Grande fuga da Ajdabiya. Raid Nato uccide 13 ribelli

Nuovi scontri a Misurata, raid su Tripoli

TRIPOLI - Mentre resta inascoltato l'appello delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco a Misurata, la situazione in Libia vede in difficoltà le forze ribelli. Migliaia di civili stanno fuggendo precipitosamente da Adjabiya mentre per la terza volta in pochi giorni gli aerei Nato sbagliano bersagliano e uccidono almeno 13 ribelli. Esplosioni e bombardamenti si segnalano anche a Tripoli.

Migliaia fra civili e ribelli stanno fuggendo dalla città di Adjabiya in direzione nord, verso Bengasi, dopo le voci di una imminente offensiva delle forze governative. Nella stessa zona, almeno 13 combattenti dell'opposizione al regime di Muammar Gheddafi sono rimasti uccisi in un raid aereo della Nato. Lo riferisce la BBC online, ricordando che si tratta del terzo 'incidente' di questo tipo negli ultimi giorni in Libia.

A Misurata, invece, nonostante la richiesta di un cessate il fuoco da parte della Nato, si registrano nuovi combattimenti fra le truppe governative e le forze ribelli. «Nel centro della città la situazione è calma, ma il porto è stato colpito dai razzi delle forze di (Muammar)Gheddafi, che vogliono impedire l'arrivo degli aiuti via mare», ha spiegato un portavoce dei ribelli, secondo il quale le forze internazionali hanno condotto delle missioni sopra la città senza tuttavia effettuare bombardamenti.

Forti esplosioni sono state avvertite in un sobborgo orientale di Tripoli, dopo il sorvolo di apparecchi militari: lo hanno reso noto testimonianze locali. Le esplosioni provenivano dal quartiere di Salaheddine, nella parte sudorientale della capitale libica: secondo fonti locali vi sarebbero stati tre scoppi, senza che al momento ne siano state ancora accertate le cause.

Sul fronte diplomatico, gli Stati Uniti hanno risposto al messaggio inviato da Gheddafi al Presidente Barack Obama chiedendo «azioni, non parole», mentre il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, e il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, hanno dichiarato che obiettivo comune di Usa e Italia è l'esilio del colonnello. La settimana prossima si riunirà a Doha, in Qatar, il gruppo di contatto sulla Libia.