19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Libia in rivolta

Tripoli, sale la tensione: Governo blocca reporter stranieri

Poi i giornalisti vengono accompagnati a Piazza Verde

TRIPOLI - Un gruppo di giornalisti stranieri è rimasto bloccato questa mattina, per alcune ore, all'hotel Rixos di Tripoli, su indicazione del portavoce del governo locale, Moussa Ibrahim, che ha giustificato la sua decisione con la possibilità di sanguinosi attacchi da parte di al Qaida. Ai reporter è stato prima proposto di recarsi in aereo in un'area desertica della Libia (proposta che nessuno ha accettato); poi, intorno alle 10, quando i cameraman hanno fatto richiesta di lasciare l'hotel, è arrivato il no di Ibrahim. Oggi a Tripoli c'è tensione per le preannunciate proteste del dopo preghiera.

L'esponente del governo libico ha fatto proprie argomentazioni già usate nelle scorse ore dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton: «Come dice la signora Clinton, abbiamo avuto notizia del fatto che ci sono in giro alcuni esponenti di al Qaida decisi a provocare il caos, a spargere sangue» in modo da potere offrire ai giornalisti «l'opportunità di parlare di loro e di quello che sta accadendo», ha detto.

Dopo una protesta generale, ai giornalisti è stato comunque consentito di lasciare l'hotel. In loro favore è accorso il responsabile della locale Foreign Media Authority, El Dursi: «i giornalisti possono andare dove vogliono, ovunque in città, anche nei quartieri più a rischio», ha spiegato il funzionario libico.

E così i reporter stranieri presenti all'hotel Rixos sono stati accompagnati a Piazza Verde, uno dei simboli della protesta. La situazione in piazza è al momento tranquilla. All'arrivo dei giornalisti si è animata di supporter di Muammar Gheddafi, che suonano clacson e inneggiano al colonnello con altoparlanti. I primi disordini, qui, sono attesi dopo le 14, al termine della preghiera del venerdì.