19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Le rivelazioni di WikiLeaks

File Usa: il Governo russo assorbe la mafia e Putin fa soldi

Nei dispacci americani la teoria dell'unione tra crimine organizzato e servizi di sicurezza

MOSCA - La teoria dell'estrema collusione tra stato russo e mafia post-sovietica ritorna con forza e dovizia di dettagli nei nuovi dispacci diplomatici americani rivelati da Wikileaks. I servizi di sicurezza eredi del Kgb, l'Fsb, «stanno assorbendo la mafia» in Russia, «ma possono anche eliminare» esponenti delle gang «per toglierli di mezzo come concorrenti», si legge in un dispaccio stilato da un attaché politico americano a Madrid, che si avvale della testimonianza del magistrato spagnolo José Gonzales, autore di una vasta inchiesta sui rapporti tra Cremlino e crimine organizzato.

L'argomento era emerso già nei giorni scorsi dai file riservati, ma a livello di 'considerazioni' degli autori dei cablogrammi. Nei nuovi documenti, invece, si tratteggia un quadro inquietante descritto da Gonzales, dove la «mafia» viene usata - e dovutamente remunerata in termini di privilegi politici e immunità - «in quei casi dove non sia accettabile un'azione diretta del governo». Il mondo mafioso allo stesso tempo diventa sempre più potente a suon di aste per accaparrarsi appalti governativi e per infrastrutture.
Nei nuovi documenti pubblicati per la prima volta vengono attribuiti al premier Vladimir Putin concreti e illeciti interessi economici, anche all'estero, accumulati mentre era al Cremlino. Un giro di entrate personali miliardarie, secondo i nuovi dispacci, incanalate tra l'altro attraverso una società di export energetico basata in Svizzera, la Gunvor. Putin ha cancellato ieri una sua puntata a Zurigo, messa precedentemente in agenda per sostenere la candidatura della Russia per i Mondiali del 2018. rapporti