L'ONU: ci sono più uomini che donne
Parità uomo-donna resta una chimera. E' avvenuto il sorpasso della popolazione maschile su quella femminile

NEW YORK - La parità tra uomo e donna resta ancora una chimera, in un pianeta che ha registrato ormai il sorpasso della popolazione maschile su quella femminile. Secondo le statistiche contenute in The World's Women 2010, l'ultima ricerca diffusa dalle Nazioni Unite oggi, vi sono adesso 57 milioni di uomini in più delle donne, concentrati nella fascia di età più giovane, soprattutto nei due paesi più popolosi, Cina ed India (in Cina ci sono 108 uomini ogni 100 donne); la prevalenza degli uomini diminuisce con il crescere dell'età e scompare attorno ai 50 anni, confermando che le donne hanno un'aspettativa di vita superiore agli uomini; la scolarizzazione delle bambine alle elementari è salita all'86% nel 2007 (contro il 79% nel 1999); circa il 52% delle donne lavora, contro il 77% degli uomini.
In Italia le donne sono più numerose degli uomini (con un rapporto di 100 a 95) e hanno un'aspettativa di vita tra le più alte al mondo (84 anni contro 78 degli uomini). La percentuale di donne italiane che si dedica alla casa e ai figli è del 42%, il 20% si dedica ad occupazioni part-time.
Nel mondo, nonostante le leggi a loro tutela, molte donne perdono il lavoro durante e subito dopo la gravidanza e, più in generale il genere femminile è sotto-rappresentato nel mondo del lavoro e soprattutto nelle posizioni di potere, tanto nei parlamenti e nei governi, che nel settore privato, dove solo il 13% dei presidenti delle 500 maggiori aziende del mondo sono donne.
Nel discorso di presentazione del rapporto, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha preso atto che, 15 anni dopo la conferenza di Pechino sulla situazione della donne - in cui 189 paesi avevano adottato una piattaforma per far progredire l'uguaglianza fra i generi - sono stati compiuti dei passi avanti, ma il rapporto «dimostra che ancora molto deve essere fatto, in particolare per ridurre il fossato fra i generi nella vita pubblica e per prevenire le numerose forme di violenza contro le donne».
In numerosi paesi europei l'età media del matrimonio è superiore ai 30 anni, mentre in alcuni paesi dell'Africa, la media resta al di sotto dei 20 anni, con il 20% dei matrimoni a 15 anni nel Niger. Anche in presenza di una crescita della scolarizzazione alle elementari, ancora 72 milioni di bambini, di cui il 54% bambine, non vanno a scuola.
Nel mondo del lavoro la percentuale di donne tra i 25 e i 54 anni è aumentata rispetto agli anni Novanta e ora tocca il 52%; ma le donne sono remunerate in media il 70%-90% del salario di un collega uomo. Nei parlamenti la media della presenza femminile è del 17% e solo 7 dei Paesi che eleggono il loro presidente con scrutinio diretto e 11 primi ministri sono donne.
Ancora più grave la situazione della violenza: la proporzione delle donne che ha subito almeno una volta nella vita una violenza fisica passa dal 12% a Hong Kong fino al 50% in Australia, Repubblica ceca, in Mozambico e Zambia.