18 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Via libera bipartisan anche dalla Camera

Le «quote rosa» sono legge

Ok da tutti i gruppi parlamentari, Radicali astenuti. 438 sì, 27 no, 64astensioni. Carfagna: «E' un grande giorno per il paese»

ROMA - Via libera bipartisan anche dalla Camera, dopo quello avuto dal Senato, alla legge per l'introduzione delle 'quote rosa' nei cda delle società quotate in borsa e controllate che è stata così definitivamente licenziata dal Parlamento e passa ora alla firma del Capo dello Stato per la promulgazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il risultato alla Camera è stato di 438 voti a favore della nuova legge, 27 contrari e 64 astensioni.

A favore hanno votato tutti i gruppi parlamentari, mentre hanno dichiarato in aula la loro astensione i sei parlamentari Radicali eletti nel Pd. «Come Radicali siamo sempre stati contrari alle quote», ha spiegato Rita Bernardini. Con loro, in dissenso dai rispettivi gruppi, le deputate leghista Manuela Dal Lago e dell'Udc Luisa Capitanio Santolini.

Contro la legge, diversamente dal proprio e dagli altri gruppi, si sono espressi in aula i deputati Pdl Andrea Orsini, Fabio Garegnani, Emerenzio Barbieri, Giancarlo Lernher. «Il sistema delle quote lo considero - ha detto Orsini- illiberale e grave: lo Stato non può scegliere in tutto o in parte la composizione di cda societari. La libertà di impresa e i diritti di ogni cittadini, non sono divisibili: devono andare tutti nella stessa direzione che non è certo quella delle quote» . «Le quote - ha fatto eco Gragnani- sono profondamente discriminatorie: e sono profondamente offensive per la diginità della donne, non a sua tutela». «Le quote si conciliano ben poco - ha aggiunto Barbieri- con lo spirito liberale del nostro movimento politico: rinnegano la meritocrazia, creano riserve indiane». «Sono offensive per le donne e un grave vulnus al principio di vera uguaglianza», ha fatto eco Lerner.

CARFAGNA - «E' un grande giorno per paese. Una grande occasione per dimostrare non siamo democrazia dimezzata. E' un testo condiviso, equilibrato, avanzato: mi onoro di averla proposta e portata avanti; è una legge epocale di cui ringrazio tutti: Governo, ministro Carfagna, gruppi parlamentari e le commissioni e le centinaia di donne che mi hanno sempre sostenuta», ha detto in aula Lella Golfo, deputata Pdl, coautrice con la Pd Alessia Mosca della proposta di legge approvata. «Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per questa legge: purtroppo i maschietti di questo Parlamento quando si tratta di 'tutelare' le donne si prodigano mentre quando si tratta di attribuire responsabilità di potere si tirano indietro », ha detto dai banchi del Pd Paola Concia.

BONGIORNO - «Le quote - ha affermato fra l'altro in un appassionato intervento la presidente Fli della commissione Giustizia Giulia Bongiorno - sono oggi necessarie ma per prime le donne sanno e devono impegnarsi perchè siano transitorie e limitate: un momento di mero passaggio».

MUSSOLINI - «Io sono al di là delle quote rosa, sarei favorevole delle quote azzurre, quelle maschili: trovo le quote avvilenti», ha voluto mettere agli atti per parte sua Alessandra Mussolini. Senza mancare di chiedere ai tre questori tutti maschi della Camera di «dare l'esempio» e consentire anche nel loro ufficio «un riequilibrio di genere».