Contro gli Alpini oltre 200 attacchi in sei mesi
61 ied neutralizzati, 5 esplosi: 2 hanno provocato vittime. Conclusa la missione dlela Taurinense. Subentra la Brigata Julia
ROMA - Sono oltre 200 gli attacchi compiuto contro gli alpini italiani in Afghanistan nei sei mesi di missione. E' quanto ha riferito oggi ad ApCom dal Comando italiano ad Herat, dove questa mattina è avvenuta la cerimonia di avvicendamento tra la Brigata alpina Taurinense e la Brigata Julia.
«La minaccia maggiore è stata quella degli ordigni improvvisati» (Ied), è stato reso noto da Herat. «Sono stati 61 gli Ied neutralizzati dagli artificieri», è stato aggiunto.
Nei sei mesi di missione,, in particolare, gli alpini della Taurinense hanno subito 5 attacchi con ordigni improvvisati, due dei quali hanno provocato vittime.
Nei 200 attacchi subiti dagli alpini, è stato precisato da Herat, sono inclusi vari tipi di «contatti» con gli insorti, «dagli scontri a fuoco, come quello in cui ha perso la vita il tenente Alessandro Romani, ai tentativi di sondare la capacità di reazione del nemico, alle semplici scaramucce».
PASSAGGIO DI CONSEGNE - La brigata alpina Julia ha assunto oggi la guida del Regional Command West, il comando Nato responsabile per la regione occidentale dell'Afghanistan, forte di oltre 7.000 militari di undici nazioni, tra cui 3.600 italiani. Il mandato avrà la durata di sei mesi.
Il generale Marcello Bellacicco ha ricevuto oggi la bandiera della Nato dalle mani del generale Claudio Berto, comandante della Taurinense, la brigata alpina che ha portato a termine la sua missione e si appresta a tornare in patria. Alla cerimonia di avvicendamento, si apprende da un comunicato, ha assistito il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto.
Nel periodo tra aprile e ottobre di quest'anno il contingente internazionale guidato da Berto ha operato su un'area grande quanto l'Italia del nord, popolata da circa 3 milioni di persone, con molti risultati di rilevo all'attivo: zone un tempo terreno d'azione dagli insorti oggi pacificate e ripopolate, centinaia di progetti di sviluppo realizzati, migliaia di poliziotti e soldati afgani addestrati, centinaia di ordigni disinnescati dal genio. Assai pesante è stato, però, il bilancio delle vittime: nei sei mesi di missione degli alpini, hanno perso la vita dieci militari.