18 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Palestina - Israele

Abu Mazen è «sul punto di accettare» negoziato diretto

Lo ha affermato il capo della diplomazia dell'Unione Europea, Catherine Ashton: «Il negoziato potrebbe iniziare alla fine di agosto»

BRUXELLES - Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen è «sul punto di accettare» il negoziato di pace diretto con Israele. Lo ha affermato il capo della diplomazia dell'Unione Europea, Catherine Ashton, in una lettera indirizzata ai ministri degli Esteri dell'Ue.

Negoziati diretti - «Il presidente Abu Mazen è sul punto di accettare i negoziati diretti, ma ha chiesto qualche giorno supplementare per le ultime consultazioni con i suoi partner arabi e con i responsabili del Fatah e dell'Olp», ha scritto Ashton nella lettera, una cui copia è stata ottenuta dall'Afp.
Secondo Ashton, il presidente palestinese dovrebbe dare una risposta «definitiva» all'offerta di riprendere i negoziati diretti «domenica o all'inizio della prossima settimana». I negoziati diretti potrebbero cominciare a fine agosto, stima Ashton.
I negoziati indiretti tra israeliani e palestinesi erano stati avviati lo scorso maggio sotto la mediazione degli Stati Uniti. Abu Mazen aveva finora posto come condizione preliminare per il passaggio dai negoziati indiretti a quelli diretti il congelamento di tutte le costruzioni nelle colonie israeliane.

Netanyahu: no a richiesta Anp per ritorno a confini '67 - Si complicano i negoziati di pace indiretti tra israeliani e palestinesi, condotti sotto la mediazione degli Stati Uniti. Secondo quanto riporta oggi il sito web del quotidiano israeliano Haaretz, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito ieri la sua disponibilità ad avviare un negoziato diretto senza precondizioni, respingendo la richiesta palestinese di un impegno di Israele su in ritorno ai confini del 1967.
Nel corso di un incontro ieri a Gerusalemme, l'inviato Usa George Mitchell ha informato Netanyahu del contenuto del colloquio da lui avuto il giorno prima con il presidente palestinese Abu Mazen, e gli ha quindi presentato la richiesta palestinese di un ritorono ai confini del 1967.
Secondo fonti palestinesi, citate da Haaretz, Mitchell non avrebbe bocciato la richiesta di Abu Mazen. Il presidente palestinese vuole una cornice chiara per i colloqui con gli israeliani, e un impegno preciso da parte di Israele affinché accetti di bloccare tutte le costruzioni negli insediamenti durante il negoziato. Fonti di Gerusalemme, coinvolte nei colloqui in corso, hanno però detto che la richiesta di Abu Mazen per un impegno di Israele sui confini del '67 è inaccettabile per Netanyahu, perchè agli occhi del pubblico israeliano apparirebbe come l'imposizione di una precondizione.
Mitchell da parte sua ha spiegato a Netanyahu che Washington al riguardo non ha preso nessuna posizione, e che il suo lavoro si limita solo alla presentazione delle richieste di Abu Mazen. Mitchell ha comunque detto che Abu Mazen sarebbe disposto ad entrare immediatamente nel negoziato diretto con la controparte se Israele accettasse la sua richiesta. Ma dopo il 'no' di Netanyahu - osserva Haaretz - sembra proprio che l'ultima visita di Mitchell nella regione sia terminata in un fallimento.