28 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Missione ISAF

Due soldati italiani uccisi in Afghanistan

Attacco a una pattuglia: esplosione di un ordigno al passaggio del blindato. I feriti non sono in pericolo di vita

HERAT - Un ordigno esploso al passaggio di un convoglio militare ha causato questa mattina alle 9.15 la morte di due militari e il ferimento in modo grave di altri due, tutti di nazionalità italiana. I feriti sono stati immediatamente evacuati presso l'ospedale da campo di Herat con elicotteri di Isaf. E' quanto si apprende dal comando italiano nella città afgana.

LE VITTIME - Le due vittime cadute nell'agguato sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. La soldatessa ferita è Cristina Buonacucina, caporale del 32.esimo reggimento Genio «Taurinense», originaria di Foligno. Il secondo militare ferito è Gianfranco Scirè, 28 anni, di Casteldaccia, un comune in provincia di Palermo. Luigi Pascazio era figlio di un poliziotto. Il padre del militare ha appreso la notizia in questura a Bari, dove era in servizio. Il rientro delle salme, ha riferito il ministro La Russa, avverrà mercoledì.

LA MISSIONE ITALIANA - Sono circa 2.800 i militari attualmente dispiegati in Afghanistan. Da giugno, nel Paese asiatico arriveranno altri mille soldati, con l'obiettivo di raggiungere un contingente di 3.227 militari, come annunciato a dicembre dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. «L'Italia non prende e non prenderà decisioni unilaterali iu nessun caso - ha aggiunto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, frenando le richieste del ministro Roberto Calderoli che invita il governo a interrogarsi sui sacrifici che l'Italia sta affrontando in Afghanistan. «Tutti - ha aggiunto La Russa in conferenza stampa a Milano - ci interroghiamo sempre, tanto più quando si verifica questo genere di episodi.