28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Elezioni in Gran Bretagna

A Londra si apre un'insolita caccia alla coalizione

I Tories senza maggioranza. Cameron apre a un accordo con Clegg mentre il premier uscente Brown non molla

LONDRA - «Who's in bed with who?». Il sarcastico titolo di apertura della Bbc (Chi si accoppia con chi? Con tanto di fotomontaggio di David Cameron e Nick Clegg in pigiama a letto) fotografa l'incertezza che vive il Regno Unito all'indomani delle elezioni che hanno sancito la vittoria (dimezzata) dei conservatori e il crollo dei laburisti. Perché il tory David Cameron e il laburista Gordon Brown si contendono il 'kingmaker' (persona con grande influenza) Nick Clegg, il liberaldemocratico che entrambi vorrebbero conquistare per avere le chiavi del civico 10 a Downing Street.

I risultati finali degli eletti in 649 delle 650 circoscrizioni (il voto a Thirsk and Malton, nello Yorkshire, è stato rinviato al 27 maggio dopo la morte, in aprile, di John Boakes, candidato dell'indipendentista Ukip) hanno soltanto certificato quanto temuto alla vigilia: nessuna maggioranza assoluta e 'Parlamento appeso' (hung Parliament). Alla Camera dei Comuni, i Tories hanno ottenuto 306 seggi (+97), il Labour 258 (-91), i liberaldemocratici 57 (-5), i partiti minori 28. Per la maggioranza assoluta, sarebbero necessari 326 seggi.

Così è già cominciato il corteggiamento dei Tories ai Lib Dems: David Cameron ha chiesto a Nick Clegg di aiutarlo a formare il nuovo governo, offrendo un accordo «ampio, aperto e globale», perché il Paese in questo momento ha bisogno di un esecutivo «forte e stabile». Cameron ha comunque posto dei paletti «all'amante», ribadendo che il Regno Unito non dovrà «cedere più poteri all'Unione europea» e dovrà mantenere il «controllo sull'immigrazione» e «la difesa del Paese». Per quanto riguarda invece un'eventuale - e storica - riforma del sistema elettorale, fortemente voluta dal partito di Clegg, Cameron ha detto che «se ne dovrà discutere».

A fronte dei negoziati fra Tories e Lib Dems che si annunciano complessi, il Primo ministro laburista Gordon Brown ha lasciato intendere che non si ritirerà dalla corsa. «Se le consultazioni fra Cameron e Clegg dovessero fallire, sarei disposto a discutere con Clegg dei temi sui quali potrebbe essere possibile un'intesa fra i nostri partiti» ha sottolineato, senza riconoscere la sconfitta elettorale.