29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Afghanistan

Emergency, fonti afghane: arrestati hanno confessato

Notizia diffusa dal quotidiano inglese Sunday Times e confermata da fonti afghane. Emergency: parole prive di credibilità

ROMA - «Tutte le persone arrestate hanno confessato»: il portavoce del governatorato di Helmand, Daoud Ahmadi, ha confermato il coinvolgimento di tre medici italiani dell'ong Emergency in un complotto che aveva come obbiettivo il governatore della provincia, Gulab Mangal, secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Times.

«Armi nelle scatole di farmaci» - Gli arrestati «erano accusati di legami con Al Qaida e gruppi terroristici: nell'incursione abbiamo trovato esplosivi, fra cui bombe a mano, cinture esplosive e alcune armi, nascoste in casse di medicinali», ha proseguito Ahmadi, secondo il quale le armi sono state contrabbandate nell'Helmand come forniture di medicinali ed equipaggiamento medico.
I fermati «hanno ammesso il loro crimine e hanno confessato: hanno ammesso che esisteva un piano per effettuare degli attentati suicidi contro dei mercati affollati e la sede del governatorato, e che volevano uccidere il governatore» quando questi si fosse recato in ospedale per visitare i feriti, ha spiegato Ahmadi, sottolineando come i detenuti fossero legati alla Quetta Shura (la dirigenza talebana in esilio) e fossero stati pagati 500mila dollari per portare a termine gli attentati.
Secondo Ahmadi l'ospedale era stato posto sotto sorveglianza da oltre un mese: dopo l'incursione delle forze di sicurezza afgane sarebbe stato chiesto l'intervento di una squadra di artificieri britannici a causa degli esplosivi ritrovati, per garantire la messa in sicurezza della struttura.

«Parole non credibili» - La notizia non ha ancora trovato conferme ufficiali da parte italiana. Dal canto sui Emergency, che già aveva preso le difese dei suoi operatori e puntato il dito contro il governo afghano che non vede di buon occhio il ruolo super partes dei medici impegnati nel territorio di guerra, ha fatto sapere che le dichiarazioni del portavoce del governatore di Helmand «non hanno alcuna credibilità», esattamente «come le cose dette ieri». «Quello che ci dicono dall'Afghanistan dopo aver visto i nostri medici - aggiunge il portavoce, Maso Notarianni - è che le cose stanno in tutt'altro modo. E le stesse dichiarazioni del ministro dell'Interno afghano confermano le nostre tesi». «È una bufala - dicono ancora a Emergency -. A noi non risulta niente di tutto ciò che è stato scritto. Siamo fermi alle notizie che questa mattina ci ha fornito l'ambasciatore italiano in Afghanistan». Dall' associazione è stato inoltre fatto notare che, anche a causa del fuso orario, a quest'ora è impossibile avere ulteriori notizie.