28 agosto 2025
Aggiornato 05:00
«Ci sono progressi»

Il Ministro degli Esteri svizzero incontra l'omologo libico

Il meeting alla presenza di Miguel Angel Moratinos

GINEVRA - Il capo della diplomazia svizzera, Micheline Calmy-Rey ha incontrato il suo collega libico Moussa Koussa oggi a Madrid, per cercare di risolvere il braccio di ferro sui visti, le cui ripercussioni si fanno sentire su tutti i paesi dell'area Schengen. Commentando l'incontro il ministro spagnolo degli Affari esteri, Miguel Angel Moratinos, il cui Paese presiede il semestre dell'Ue, ha parlato di «progressi» nel complesso contenzioso.

«Ci sono progressi ma non vi nascondo le difficoltà: tra le autorità svizzere e libiche la situazione è difficile, anche se esiste una volontà comune di trovare una soluzione a questo contenzioso», ha spiegato Moratinos in conferenza stampa.

L'incontro di oggi segue il tentativo effettuato ieri a Roma dal ministro italiano Franco Frattini. La Svizzera ha stilato una «lista nera» di 186 libici, fra questi anche il colonnello Gheddafi e la sua famiglia, cui rifiuta di concedere il visto, misura che si applica automaticamente anche agli altri paesi della spazio Schengen (22 paesi dell'Unione europea e tre associati, fra cui la Svizzera). Tripoli ha replicato rifiutando i visti d'ingresso in Libia ai cittadini dello spazio Schengen.

Ieri l'altro Frattini aveva accusato la Svizzera di aver «preso in ostaggio» i suoi partner dello spazio Schengen. Ieri, aggiustando il tiro, ha invitato Tripoli e Berna a compiere entrambi un passo verso una soluzione della disputa: la Libia consentendo la partenza dei due cittadini svizzeri bloccati a Tripoli, la Svizzera ritirando la lista nera.