26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
La «sfida» a Pechino

Oggi Obama riceve il Dalai Lama

Le tensioni con la Cina hanno ragioni economiche, presto una «stretta» sullo yuan

NEW YORK - A dar retta agli addetti ai lavori, ci sono soprattutto ragioni di carattere economico dietro la rabbia di Pechino per l'incontro tra il presidente Barack Obama e il Dalai Lama, in programma oggi tra mille polemiche alla Casa Bianca. Ma le tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cina, alla vigilia della visita a Washington del leader tibetano, sono reali e hanno raggiunto un livello di guardia.

UNA MINACCIA - Anche se il Dalai Lama ha incontrato regolarmente tutti i presidenti americani negli ultimi vent'anni, da George Bush padre a George Bush figlio, le pressioni sulla Casa Bianca sono state fortissime nelle ultime settimane e la richiesta di cancellare «l'incontro sbagliato» esplicita, e corredata dalla minaccia di un «ulteriore peggioramento nelle relazioni tra i due Paesi». Per Pechino, il Dalai Lama è «un lupo in abiti da monaco» e il colloquio con Obama serve a fare da grancassa alle istanze separatiste del Tibet. Anche se Obama ha fatto orecchio da mercante alle preoccupazioni cinesi, il protocollo dell'incontro tradisce la delicatezza della circostanza.

VISITA PRIVATA - Al Dalai Lama la Casa Bianca non riserverà gli onori previsti per i capi di stato e di governo: l'incontro, cioè, non si terrà nello Studio Ovale e avrà carattere «privato». Ma è un dettaglio che passerà quasi inosservato in una giornata che prevede, tra l'altro un incontro tra il monaco e il segretario di Stato americano Hillary Clinton.