28 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Secondo le cifre fornite dalle autorità locali

Offensiva Marjah, uccisi 27 talebani

I responsabili militari dell'Alleanza si sono intanto dichiarati soddisfatti dell'andamento dell'operazione

MARJAH - Almeno 27 miliziani talebani sono stati uccisi nelle prime 48 ore dell'operazione «Mushtarak», lanciata ieri dalle forze afgane e della coalizione contro la città di Marjah, nella provincia meridionale dell'Helmand: lo hanno reso noto le autorità locali, precisando che sette civili sono rimasti feriti nei combattimenti; la Nato ha finora confermato due vittime, un militare statunitense ed uno britannico.

Secondo il generale dei marines statunitensi Larry Nicholson potrebbero comunque volerci settimane per controllare la roccaforte talebana: «Ciò non implica necessariamente un combattimento a fuoco intenso, ma più probabilmente una trentina di giorni di bonifica e rastrellamenti», ha spiegato l'ufficiale, sottolineando come nella città vi sia «una gran quantità di ordigni artigianali». La Nato ha reso noto di aver scoperto 250 chili di nitrato di ammonio ed altre sostanze utili per la fabbricazione di esplosivo in una elle abitazioni occupate nel quartiere settentrionale di Nad Ali.

I responsabili militari dell'Alleanza si sono intanto dichiarati soddisfatti dell'andamento dell'operazione «Mushtarak» («Insieme«): «Vi sono stati degli scontri a fuoco sporadici, ma i talebani non sono stati in grado di opporre una resistenza coerente», ha dichiarato il portavoce militare britannico, generale Gordon Messenger, precisando che sono stai messi sotto controllo numerosi «obiettivi strategici».

La guerriglia da parte sua ha minimizzato l'importanza di un'operazione «ingigantita dai mezzi di comunicazione» e che interessa «una zona assai limitata» della provincia dell'Helmand.