28 agosto 2025
Aggiornato 08:30
Rapporti USA-Cina

Pechino infuriata per la vendita di armi americane a Taiwan

Missili Patriot e navi ed elicotteri Black Hawk. Cina: «Ci saranno ripercussioni che nessuno vorrebbe vedere»

PECHINO - Pechino è infuriata con Washington dopo l'annuncio di una vendita di armi americane a Taiwan, per un valore di 6,4 miliardi di dollari, inclusi elicotteri e missili. Il vice ministro degli Esteri cinese, He Yafei, ha affermato che questa decisione avrà «un impatto estremamente negativo» sui rapporti di cooperazione tra Cina e Stati uniti.

Gli Stati Uniti intendono vendere a Taiwan missili Patriot, navi ed elicotteri Black Hawk: lo ha annunciato ieri un portavoce del Pentagono, spiegando che l'accordo prevede la vendita di 114 missili Patriot (per 2,81 miliardi di dollari) e 60 elicotteri Black Hawk (3,1 miliardi).

La fornitura di armi a Taiwan, autorizzata da una legge del 1979, provoca regolari frizioni tra Stati Uniti e Cina. Da parte sua, Taipei, denuncia che 1.500 missili cinesi sono puntati contro Taiwan mentre l'arsenale di Pechino continua a crescere. Pechino considera Taiwan una provincia secessionista, l'isola si distaccò dalla Cina alla fine della guerra civile nel 1949.

«L'annuncio degli Stati Uniti dell'intenzione di vendere armi a Taiwan avrà un impatto estremamente negativo su molti settori importanti di scambio e cooperazione fra i due paesi», ha dichiarato He in un comunicato sul sito web del ministero. «Questo porterà a ripercussioni che nessuna delle due parti vorrebbe vedere», ha aggiunto He, invitando Washington a bloccare la prevista vendita.

Il Congresso americano dispone di 30 giorni di tempo per esprimere il suo parere sulla vendita. Se non saranno presentate obiezioni questa andrà avanti.