8 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Terremoto ad Haiti

L'Onu lancia appello per 550 milioni per fondi d'urgenza

Azione coordinate dall'Ufficio umanitario. I bisogni più immediati includono l'assistenza medica, la distribuzione di acqua e viveri e i ripari

ROMA - Le Nazioni Unite si apprestano nelle prossime ore dal Palazzo di Vetro a lanciare un appello alla comunità internazionale per la raccolta di 550 milioni di dollari in fondi d'urgenza per far fronte ai danni spaventosi e ai giganteschi bisogni umanitari di Haiti, colpito martedì da un potente terremoto che si teme abbia provocato oltre decine di migliaia di vittime.

A Port-au-prince, la capitale del Paese dove secondo l'Onu è crollato il 50% delle abitazioni, è già partita la distribuzione di viveri e l'assistenza medica, ma ad un livello inevitabilmente limitato. Prioritaria resta infatti la ricerca dei superstiti e le numerose squadre di soccorso giunte nel Paese caraibico dai quattro angoli del pianeta lavorano a ritmo serrato e nelle ultime ore hanno potuto già localizzare e trarre in salvo diversi sopravvissuti.

John Holmes, responsabile dell'Ufficio di Coordinamento degli affari umanitari di urgenza dell'Onu (Ocha), ha sottolineato l'importanza del coordinamento. «L'esperienza dei disastri del passato ha dimostrato che il coordinamento efficace è vitale se il lavoro raggiunge i più vulnerabili in tempo», ha spiegato, citato in un comunicato della sua organizzazione. L'Ocha attualmente coordina più di 25 squadre di soccorso che sono impegnate a scavare in ospedali, scuole, hotel e grandi edifici. Altre 13 squadre sono in arrivo all'aeroporto di Haiti.

I bisogni più immediati includono l'assistenza medica, la distribuzione di acqua e viveri e i ripari. Molti sopravvissuti sono feriti in maniera grave. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) coordina l'assistenza medica e sta inviando una squadra specializzata composta da 12 esperti mentre Ong come Medecins sans frontieres stanno intensificando i loro sforzi sul campo. L'Ocha sta vagliando insieme alle autorità haitiane la possibilità di trasformare lo stadio di calcio in un grande ospedale. Il Programma alimentare mondiale (Pam) ha dato il via alla distribuzione delle razioni di cibo di emergenza che si trovavano già nel Paese e sta trasferendo ad Haiti altre 86 tonnellate di biscotti altamente energetici da El Salvador.

L'Unicef sta inviando kit per la purificazione dell'acqua e tende e coperte per fornire un riparo ai terremotati. I team dell'Onu sono anche impegnati a risolvere gli enormi problemi logistici e infrastrutturali del Paese. Aerei supplementari Onu sono stati mobilitati per trasferire il prima possibile gli aiuti nei nuovi scali allestiti a Port-au-Prince e a Santo Domingo. «I superstiti di un disastro hanno il diritto di aspettarsi aiuto il prima possibile. E noi abbiamo lavorato per portare assistenza ad Haiti fin dalla prima ora dopo il terremoto», ha dichiarato Holmes.