9 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Terremoto ad Haiti

Spari e saccheggi a Port-au-Prince

La rabbia dei superstiti. Il Paese è senza guida, diversi ministri fra le vittime

PORT AU PRINCE - Dopo il panico e il dolore iniziale si sta facendo strada nella popolazione di Haiti - scrive oggi il corrispondente del quotidiano tedesco Die Welt - un sentimento di rabbia e di frustrazione per la mancanza degli aiuti. Per le strade di Port-au-Prince risuona l'eco dei primi spari e diversi testimoni riferiscono di saccheggi e razzie. In un video diffuso dalla France Presse si vede una rissa fra la popolazione all'arrivo di un elicottero che lancia a terra derrate alimentari e beni di prima necessità.

«Se gli aiuti internazionali non arrivano in fretta - dice un sopravvissuto - la situazione peggiorerà rapidamente». «Abbiamo bisogno urgente di acqua e di cibo», spiega un altro haitiano di Port au Prince. Un altro accusa: «Sentiamo alla radio che arrivano squadre di soccorso dall'estero, ma non vediamo niente». Un uomo, visibilmente furioso, brandisce un bastone gridando: «Vogliamo più medici e meno giornalisti».

La furia si indirizza anche verso il governo: «Non abbiamo più una guida», si lamenta una donna. Secondo l'ambasciatore tedesco a Haiti, Jean Robert Saget, fra le vittime del terremoto vi sono anche diversi ministri e alti funzionari del governo.