29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite

Afghanistan: Agosto mese più violento, 1500 civili morti da gennaio

Circa un quarto delle vittime civili sono tuttavia da mettere nel conto delle forze della coalizione, Pericolo nuove violenze risultati elezioni

KABUL - Agosto è stato il mese più sanguinario dell'anno per i civili in Afghanistan: lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite, che tiene conto dello svolgimento delle elezioni presidenziali del 20 agosto e avverte della possibilità di una nuova escalation di violenze in vista dell'annuncio ufficiale dei risultati.

Secondo il conteggio, sono 1.500 i civili che hanno perso la vita nel paese centro-asiatico da gennaio ad agosto, tre quarti dei quali a causa degli attacchi dei talebani e di altri guerriglieri. L'Onu non precisa quale sia il numero dei decessi di agosto, sottolineando però che si tratta di «un nuovo picco», secondo il portavoce Adrian Edwards. Circa un quarto delle vittime civili sono tuttavia da mettere nel conto delle forze della coalizione, la maggior parte durante i bombardamenti aerei, aggiunge l'Onu.

Secondo un bilancio dell'Associated Press, 174 civili sono stati uccisi in agosto, 165 dei quali in attacchi attribuiti alle milizie afgane. L'attacco più violento è avvenuto il 25 agosto, con un camion bomba che ha provocato 43 morti a Kandahar.

Il 2009, anche se non è ancora finito, è già l'anno più violento dall'inizio della guerra per le forze straniere e anche per i civili. Nei primi otto mesi del 2008 c'erano stati 1.145 civili uccisi, per un totale di 2.118 a fine anno, un record. Da allora i talebani hanno esteso il loro raggio d'azione anche su aree in precedenza risparmiate dalle violenze dall'invasione americana del 2001.