30 luglio 2025
Aggiornato 18:00
Elezioni presidenziali e amministrative

Afghanistan: urne vuote al sud, meno di 50% affluenza media

Nella partecipazione al voto la chiave di lettura delle elezioni

KABUL - I dati ufficiali all'indomani del voto in Afghanistan parlano di una media di poco inferiore al 50% nell'affluenza ai seggi. Una percentuale che rende legittima tanto la lettura del bicchiere mezzo pieno, il «successo» dello scrutinio, così come quella del bicchiere mezzo vuoto. Se non fosse, però, che la vera scommessa di queste elezioni presidenziali e provinciali in Afghanistan si giocava nel sud del Paese, nelle zone cioè controllate dai talebani, dove invece le urne sono rimaste vuote.

«La campagna intimidatoria dei talebani - scrive questa mattina il Guardian - ha avuto successo nello scoraggiare gli elettori a recarsi alle urne, minando la speranza dell'Occidente di persuadere gli afgani della legittimità dello scrutinio». Il Times di Londra fornisce dati puntuali sulla partecipazione al voto nei distretti della provincia di Helmand: decine o centinaia di votanti rispetto alle migliaia di aventi diritto al voto. Dati che avvalorano lo scetticismo mostrato da gran parte della stampa britannica verso queste elezioni, costate la vita, tra l'altro, a un numero elevatissimo di soldati di Sua Maestà.

Anche alla mancata «pioggia di fuoco» da parte dei terroristi viene data una lettura meno positiva da parte di alcuni commentatori occidentali: se infatti i dati ufficiali riportano «solo» 26 civili afgani uccisi e «solo» 73 attacchi in 15 province durante la giornata di ieri, non bisogna dimenticare che il governo di Kabul aveva messo il bavaglio ai media locali, imponendo loro di non riferire delle violenze per non scoraggiare gli elettori.

A Kandahar - dove «il susseguirsi di attacchi di razzi ha impedito agli elettori di recarsi alle urne», secondo quanto testimoniato da un osservatore elettorale - è andato a votare il 40% in meno degli elettori rispetto al 2004. Nell'Uruzgan, altra provincia sotto controllo talebano, alcuni seggi elettorali sono rimasti deserti, ma sotto la pioggia dei razzi.

La scarsa affluenza nel sud del Paese, abitato da una maggioranza pashtun, potrebbe arrecare danno soprattutto al candidato Hamid Karzai, il presidente uscente, e giovare al suo principale avversario, Abdullah Abdullah, che si appoggia soprattutto sul sostegno nel nord del Paese. Destano quindi sospetti i risultati che cominciano a trapelare da alcuni seggi elettorali: a Lashkar Gar, ad esempio, capitale della provincia di Helmand, «su 2.418 schede, 2.400 sono state per Hamid Karzai e 18 per Abdullah, nel seggio di Kareyz», riporta il Times.