18 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Lo afferma il colonnello dell'esercito nigeriano Ben Ahanotu

Nigeria, sale a 700 bilancio scontri polizia-«taliban» nel nord

Cominciate le sepolture massa, cadaveri in via di decomposizione

MAIDUGURI - Sono circa 700 le persone uccise nella città settentrionale di Maiduguri, durante i recenti scontri tra polizia e la setta radicale islamica dei «taliban«. Lo afferma il colonnello dell'esercito nigeriano Ben Ahanotu, precisando che le sepolture di massa sono cominciate perchè i cadaveri cominciavano a decomporsi a causa del caldo.

Il precedente bilancio ammontava a 600 vittime. Tra i luoghi di sepoltura scelti c'è il quartiere generale dei fondamentalisti distrutto questa settimana dalle truppe governative. La situazione a Maiduguri è relativamente calma, ma le violenze sporadiche continuano. Gli scontri si sono estesi ad altre città nel nord e il numero totale delle persone uccise è sconosciuto.

Il commissario della polizia di Borno, Christopher Dega, teme che la setta Boko Haram («l'educazione occidentale è un peccato«) si riformi. Ci sono stati pesanti scontri tra lunedì a giovedì scorsi tra le forze di sicurezza nigeriane e i membri della setta dei «taliban» in quattro Stati nel nord del paese. Il leader della setta che voleva imporre la sharia, la legge islamica, il 39enne Mohamed Yusuf, è stato ucciso giovedì sera. Nello stesso giorno sono stati arrestati 36 fondamentalisti, tra cui due nigeriani, nei pressi di Abuja. Gli islamici erano diretti a Lagos, nel sud-ovest del paese.