Islanda, nessuna scorciatoia su domanda adesione all'Ue
Ma Reykjavik rispetta già due terzi dell'acquis comunitario
BRUXELLES - L'Islanda non godrà di «alcuna scorciatoia» nell'esame della sua domanda di ingresso all'Unione europea. Ad assicurarlo è il commissario all'Allargamento Olli Rehn, incaricato oggi dai ministri degli Esteri dei Ventisette di esaminare la candidatura islandese. «Siamo pronti a iniziare il lavoro ora, come ci ha chiesto il Consiglio», ha assicurato Rehn al termine dell'incontro a Bruxelles dei capi delle diplomazie europee.
NON CI SARANNO SCORCIATOIE - Prepareremo un'opinione rigorosa e obiettiva con la stessa metodologia per qualsiasi altro candidato», ha promesso il commissario finlandese, sottolineando però che Reykjavik «è già profondamente integrata nell'Ue», facendo parte dello Spazio economico europeo e dell'area Schengen. «Quindi la distanza da coprire è più breve, anche se non necessariamente più facile», ha osservato, indicando la pesca, l'agricoltura e l'euro tra i temi cruciali dei negoziati Ue-Islanda.
DURATA DELL'ESAME - Rehn non si è voluto sbilanciare sulla durata dell'esame di Bruxelles, al termine del quale i Ventisette dovrebbero avviare i colloqui: «prenderemo tutto il tempo necessario per esaminare le questioni tecniche». Ma ha ammesso che grazie alla sua partecipazione allo Spazio economico europeo, Reykjavik rispetta già «22 dei 35 capitoli di adesione» all'Ue, pari ad «almeno due terzi del sistema giuridico Ue».
BALCANI - Il ministro svedese agli Affari europei, Cecilia Malstroem, ha confermato che nell'incontro odierno a Bruxelles «alcuni Stati membri» hanno espresso il timore che la candidatura islandese potesse 'spodestare' i Paesi dei Balcani occidentali dal processo di allargamento Ue. Per questo motivo nelle conclusioni è stato incluso un riferimento alla domanda di adesione dell'Albania, decisione rivendicata dalla Gran Bretagna e soprattutto dal ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini.
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