Draghi: «Se il quadro peggiorasse la Bce pronta ad intervenire»
Il Presidente della Bce, Mario Draghi, in una conferenza a Francoforte: «Bce adotterà tutte azioni di politica monetaria necessarie per raggiungere obiettivi»

FRANCOFORTE - Nuovi segnali «accomodanti» sulla politica monetaria dal presidente della Bce Mario Draghi, dopo le correzioni di rotta operate in questa direzione a inizio mese dall'istituzione. I rischi sulle prospettive economiche restano orientati al ribasso «sono aumentati e l'incertezza resta alta». In questo quadro nell'area euro «resta necessaria una politica monetaria accomodante» e al tempo stesso serve «prontezza nel rispondere a rischi futuri, ove le prospettive di medio termine dovessero continuare e deteriorarsi significativamente», ha affermato intervenendo alla conferenza «The ECB and Its Watchers».
«In questo caso - ha avvertito Draghi - la Bce adotterà tutte le misure che saranno necessarie e proporzionate a raggiungere i suoi obiettivi» di stabilità dei prezzi. E «non ci mancano gli strumenti per svolgere i nostri compiti», ha sottolineato.
Deterioramento della domanda esterna
Dopo i rallentamenti dell'economia già visto sul finale di 2018, «ora stiamo assistendo a un deterioramento più persistente della domanda esterna. Tuttavia - ha notato Draghi - una dinamica più moderata non prelude per forza a un crollo».
«La questione chiave - ha detto - sarà vedere se, con la politica monetaria che continuerà a fornire sostegno, la domanda interna rimarrà resiliente come appare oggi». Su questo un elemento chiave è rappresentato dal mercato del lavoro, che finora nell'Unione valutaria ha mostrato una tenuta al rallentamento della domanda esterna e dell'economia.
I rischi sono aumentati negli ultimi mesi
«I dati attuali suggeriscono che la domanda esterna non si è ancora riverberata su quella interna. Ma i rischi sono aumentati negli ultimi mesi - ha proseguito il numero uno della Bce - e l'incertezza resta elevata. Questo è il motivo per cui le nostre attese di medio termine rimangono orientate a una crescita che tornerà al suo potenziale. Tuttavia i rischi restano orientati al ribasso».
Guardando alle banche, Draghi ha ha poi annunciato che l'istituzione è pronta a studiare e misure per «mitigare» l'effetto negativo dei tassi di interesse negativi sugli utili. «Continueremo a monitorare come le banche possano mantenere condizioni di utili sane mentre i margini sui tassi di interesse sono compressi. E, se necessario, dovremo riflettere a possibili misure che preservino le implicazioni favorevoli dei tassi di interesse negativi per l'economia, mitigandone gli effetti collaterali, ove ve ne siano. Detto questo - ha notato Draghi - la bassa redditività delle banche non è una conseguenza inevitabile dei tassi negativi».
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