BCE, Direttorio deve confermare lo stop ad acquisti netti di titoli pubblici
Nessun banchiere centrale si sentirebbe a sua agio nel ridurre di fatto il livello di stimolo con l'economia in rallentamento e un clima di volatilità e diffidenza sui mercati

FRANCOFORTE - Ormai il Consiglio direttivo della BCE non può procastinare oltre. Domani dovrà formalizzare la decisione, ampiamente anticipata, di interrompere con la fine di dicembre il programma di acquisti netti di titoli pubblici. Si tratta delle operazioni che hanno costituito l'asse portante del quantitative easing targato Francoforte. E che negli ultimi mesi, ridotte al ritmo mensile di 15 miliardi di euro, l'istituzione aveva detto sarebbero state concluse a fine anno, previo il sopraggiungere di dati che confermassero le prospettive di convergenza dell'inflazione verso i livelli obiettivo.
Certo, le condizioni in cui tutto questo avviene non sono le migliori possibili. Nessun banchiere centrale si sentirebbe a sua agio nel ridurre di fatto il livello di stimolo con l'economia in rallentamento e un clima di volatilità e diffidenza sui mercati.
Ma nei suoi ultimi interventi il presidente Mario Draghi ha spiegato che i dati giunti finora, pur segnalando una moderazione della crescita economica, non hanno fornito elementi che facciano mettere in discussione la dinamica di normalizzazione dell'inflazione. E che quindi i piani di stop al Qe erano confermati. La parola finale spetta ora al direttorio che inizia con la cena informale di stasera e che si svolgerà nella mattinata di domani. In una seduta positiva delle Borse, dopo che l'ultimo spauracchio (in ordine di tempo), il voto di fiducia sul governo May in Gran Bretagna, si è ridimensionato con pronostici positivi, l'euro risulta poco mosso a 1,1346 dollari.
Gli annunci sul Qe saranno contestuali a quelli sui tassi di interesse, su cui non sono attese variazioni, alle 13 e 45. Alle 14 e 30 Draghi terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Con ogni probabilità ribadirà che la politica monetaria della Bce resterà fortemente espansiva, grazie al mantenimento dei tassi di interesse a zero almeno fino all'estate del 2019, se non oltre. E anche al rinnovo dell'ingente mole di titoli accumulati, che la Bce intende riacquistare a scadenza per un periodo che resta da definire.
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