28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Auto

Perché il presidente di Renault Nissan è stato arrestato

La storica alleanza franco-nipponica sull'auto è stata scossa dalla notizia di indagini e poi addirittura dell'arresto del numero uno, Carlos Ghosn

TOKYO - Fulmine a ciel sereno su Renault Nissan. La storica alleanza franco-nipponica sull'auto è stata scossa dalla notizia di indagini e poi addirittura dell'arresto del numero uno, Carlos Ghosn, considerato artefice del salvataggio del marchio giapponese e della strategia che ha portato l'alleanza a competere per la prima piazza mondiale del settore. La vicenda ha subito innescato una reazione del presidente francese Emmanuel Macron, che promettendo "vigilanza" ha rassicurato i dipendenti. Secondo l'emittente Nhk e altri media nipponici il top manager franco-libano-brasiliano sarebbe stato tratto agli arresti dopo un interrogatorio ieri sera su sospette malversazioni e evasione fiscale. Ghosn è anche amministratore delegato dell’alleata francese di Nissan, Renault, le cui azioni che in Borsa subiscono un meno 13,22 per cento a 55,93 euro a metà mattina. 

Indagato da mesi
Parallelamente, con un comunicato Nissan ha riferito che in base ad una indagine interna che andava avanti da mesi è emerso che "nel corso di diversi anni" il manager e un altro dirigente - il representative director Greg Kelly - avrebbero "dichiarato redditi inferiori al reale ammontare». E che su Ghosn "sono inoltre state ravvisate diverse altre malversazioni, come l'uso a fini privati di beni aziendali». Su questa base, Nissan ha aggiunto che il Cda è orientato a licenziare il manager. "Convocherò una riunione del Cda giovedì con la proposta di rimuoverlo", ha affermato l'amministratore delegato Hiroto Saikawa durante una conferenza stampa. Il manager ha riferito di essere a conoscenza del fatto che sia Ghosn che Kelly sono stati arrestati. Un'indagine interna dunque, scattata dalla segnalazione di un "whistleblower", un dipendente. Secondo quanto riportato nel comunicato dell'azienda Ghosn, con il coinvolgimento dell'altro manager Greg Kelly, avrebbe "per molti anni riportato alla Borsa di Tokyo delle retribuzioni inferiori alle somme effettive".

Tantissimi soldi
Ghosn, 64 anni, è anche Ceo e presidente di Renault, presidente di Mitsubishi e al vertice dell'alleanza tra le tre case. Il manager libanese è arrivato in Renault nel 1996, risalendo le gerarchie e guadagnandosi la fama e il soprannome di "cost killer». Nel 1999 è stato nominato amministratore delegato di Nissan, "soccorsa" dai francesi quando era sull'orlo della bancarotta, risanata a costo di dolorosi tagli di personale fino a diventare il ramo più profittevole dell'alleanza e a investire in Mitsubishi. L'anno scorso, secondo le comunicazioni ufficiali che a questo punto potrebbero essere false, Ghosn avrebbe incassato 8,5 milioni di dollari per il suo incarico in Nissan e Mitsubishi, e 8,4 milioni per quello in Renault. A giugno il suo pacchetto remunerazione per il 2017 era stato approvato solo per il rotto della cuffia dall'assemblea degli azionisti di Renault, con la contrarietà dello Stato francese, primo socio, e solo dopo un taglio del 20%. Carlos Ghosn aveva comunque già annunciato l'intenzione di ritirarsi nel 2022.