19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Manovra finanziaria

Venerdì nero a Piazza Affari: la "manovra del popolo" scuote il Sistema

Pioggia di vendite sui titoli Italia dopo l'ok del Governo all'aumento del deficit al 2,4%

Il premier Giuseppe Conte
Il premier Giuseppe Conte Foto: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI ANSA

MILANO - Venerdì nero a Piazza Affari sull’onda della pioggia di vendite che si sono abbattute sulle azioni e sui titoli di Stato italiani a poche ore dall’accordo con il quale il governo ha rialzato la soglia di deficit per i prossimi tre anni al 2,4%. E se da un lato la manovra crea, come già si sapeva, ansia nei mercati, dall’altro il governo si dichiara determinato a portare avanti il provvedimento. Se da Bruxelles arriverà una bocciatura della legge di Bilancio «noi tiriamo avanti. Pensiamo di lavorare bene per la crescita del Paese e ridare fiducia, speranza, energia e lavoro»ha detto il vicepremier Matteo Salvini. «Non temo»: così, invece, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se tema una bocciatura della manovra economica da parte dell’Unione europea.

I numeri
La giornata, comunque, a Piazza Affari è stata difficile fin dai primi scambi con l’indice Ftse Mib che rapidamente ha superato il 2% di perdita e con i titoli bancari italiani che hanno immediatamente accumulato perdite rilevanti. Alla conclusione degli scambi l’indice FTSE MIB ha registrato una perdita del 3,72% mentre il FTSE Italia All Share ha lasciato sul terreno il 3,51%. Perdite molto più importanti che nel resto d’Europa con la Borsa di Parigi che ha perso lo 0,85% sul Cac 40, quella di Francoforte l’1,52% con lo Xetra Dax e la Borsa di Londra lo 0,47% sul FTSE 100.

Titoli in perdita e spread in salita
Forte pressione anche sullo spread, indicatore principe del rischio-Paese, con il differenziale tra il rendimento dei titoli italiani e tedeschi sulla scadenza a 10 anni che, dopo aver aperto a quota 254, con una progressione drammatica ha toccato un picco di 278 alle ore 15.00 per poi ritracciare parzialmente in chiusura a quota 265,3. Cadute a picco per i titoli bancari che hanno registrato senza eccezioni perdite pesanti: a partire dalle due più grandi banche del Paese, che malgrado gli ottimi utili registrati negli ultimi tempi, hanno pagato pesantemente la percezione il cambiamento del clima di fiducia nei confronti dell’Italia. E così Intesa SanPaolo ha perso l’8,44%, Unicredit il 6,73%, Mediobanca il 6,15%, Ubi Banca il 7,84%.