26 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Governo

«Le coperture economiche ci sono, è solo terrorismo»: il M5s difende il programma

Con un post sul Blog delle Stelle il Movimento attacca le critiche al programma che, nelle ultime ore, sono arrivate prima da Cottarrelli e poi dall'Agi

Napoli, gazebo del M5S per illustrare il contratto di Governo
Napoli, gazebo del M5S per illustrare il contratto di Governo Foto: ANSA / CIRO FUSCO ANSA

ROMA - C'era da aspettarselo. Il vero scontro, le critiche più aspre, all'accordo di governo tra Lega Nord e il Movimento 5 stelle stanno arrivando sul fronte economico. O meglio, delle coperture economiche per realizzare il programma così come è scritto nel contratto per il governo del cambiamento. Uno scontro destinato a continuare nei prossimi mesi, soprattutto in vista della prima finanziaria firmata Lega-M5s. Nelle ultime ore gli attacchi più pesanti sono arrivati dal Carlo Cottarelli - «costi fino a 125 miliardi» - e dal suo Osservatorio sui Conti pubblici e, mediaticamente, dal fact checking dell’Agi. Il tutto dopo una settimana passata ad osservare l'impennata dello spread. Così, di domenica, mentre il popolo leghista è intento a recarsi ai gazebo per dare il proprio via libera all'accordo con il Movimento 5 stelle, dal Blog delle Stelle ecco una dura replica: «Insieme al terrorismo sullo spread» si legge «va molto di moda quello sulle coperture economiche. Nei giorni scorsi ci ha pensato l’Osservatorio sui Conti Pubblici di Carlo Cottarelli, ora il fact checking dell’Agi». Per il M5s «il giochetto è sempre lo stesso: si sommano tutte le misure espansive previste nel Contratto di Governo così da superare la soglia psicologica dei 100 miliardi di euro, non si parla di coperture, che pure sono state indicate a più riprese, e si fa intendere che il programma sarà realizzato quasi integralmente in deficit».

La replica del Movimento agli attacchi
«La realtà, però, è un po’ diversa» secondo l'analisi del Movimento 5 stelle. «Prima di tutto bisogna spalmare i circa 100 miliardi di euro di spese sull’intera legislatura, perché misure come la Flat Tax a due aliquote, il Reddito di Cittadinanza e il superamento della Fornero hanno bisogno di tempo per essere elaborate, approvate ed entrare a regime. È assurdo sostenere, come fa l’Agi, che ogni anno vadano trovati oltre 100 miliardi di coperture». «La verità», secondo quanto riportato sul Blog delle Stelle, «è che per realizzare il nostro programma economico serviranno manovre finanziarie da 20-30 miliardi annui, in linea con i governi precedenti ma con effetti molto diversi, perché non si tratta di bonus a pioggia o misure provvisorie, ma di investimenti produttivi, lotta senza quartiere alla povertà, abbassamento dell’età pensionabile e drastica riduzione della pressione fiscale».

L'annosa questione delle coperture economiche
Poi l'analisi del Movimento si sposta sulle coperture economiche: «Almeno 40 miliardi arriveranno dall’attenta revisione delle cosiddette tax expenditures, agevolazioni fiscali erogate senza criterio che vanno razionalizzate e spostate sulle nuove voci di spesa, fra le quali sono da contare anche i 17 miliardi di Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), cioè trasferimenti e agevolazioni per le fonti fossili o inquinanti indicati ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente. Altri 30 miliardi a regime verranno dai tagli agli sprechi e dalla spending review, in buona parte delineata dallo stesso Cottarelli che invece nelle sue stime sul Contratto di Governo commette alcune evidenti imprecisioni (ad esempio conta i 2 miliardi dei Centri per l’Impiego al di fuori dei 17 miliardi del Reddito di Cittadinanza)». Infine, spiega il Movimento 5 stelle, «ci sarà da giocare una partita in Europa sul deficit, per finanziarie la parte residua del programma e aumentare il cosiddetto effetto moltiplicatore, cioè il ritorno in termini di Pil delle misure che abbiamo in mente».

»Non è un libro dei sogni ma un cambio di filosofia»
La filosofia economica che sta dietro al Contratto di Governo «è molto diversa rispetto a quella dominante negli ultimi anni. L’abbiamo sempre detto e lo ripetiamo: l’austerità ha fallito, le politiche dei governi che ci hanno preceduto hanno fatto esplodere il rapporto debito/Pil e depresso l’economia. Al contrario, far ripartire il circuito virtuoso di consumi, investimenti ed occupazione stabile è il miglior modo per aumentare anche il gettito fiscale e tenere a posto i conti».