Il Fmi rivede al rialzo la crescita economica mondiale, ma l'Italia resta indietro
L'attività economica mondiale sta accellerando, ma permangono rischi attivi sulla congiuntura internazionale. E la crescita italiana resta ai livelli più bassi tra i grandi paesi dell'Eurozona

WASHINGTON - L'attività economica globale sta accelerando con un'attesa ripresa ciclica degli investimenti, dell'attività manifatturiera e del commercio. E il Fondo Monetario Internazionale adegua al rialzo le sue previsioni: nel World Economic Outlook, appena pubblicato a Washington in occasione degli incontri primaverili dell'istituzione, il Pil 2017 dell'Eurozona viene aumentato di un decimo di punto rispetto alle stime di gennaio.
Il Fmi rivede al rialzo la crescita mondiale
La crescita globale viene rivista al rialzo per quest'anno di un decimo di punto e passa al +3,5% mentre è confermata per il prossimo anno al 3,6%. Il Pil dell'Eurozona passa a quota 1,7% per il 2017 mentre per il 2018 è stato confermato all'1,6%. Quello dell'Italia sale della stessa misura allo 0,8% per quest'anno e viene confermato allo stesso livello anche per il prossimo anno. La crescita italiana, infatti, resta sempre ai livelli più bassi tra i grandi Paesi dell'Eurozona. Circa la metà dell'incremento del Pil previsto per la Francia e la Germania, previste quest'anno rispettivamente all'1,4% e all'1,6% e meno di un terzo rispetto alla Spagna, che viene accreditata di un +2,6%.
L'Italia resta in coda nell'Eurozona
Il problema di una crescita molto al di sotto del potenziale riguarda, però, non solo l'Italia ma anche la Francia, la Spagna - insieme a un gruppo di Paesi periferici dell'Eurozona - e richiede soluzioni specifiche per gli economisti di Washington che segnalano una divergenza in atto. «In Germania, negli Stati Uniti e in un certo numero di altre economie - si legge nel documento - il prodotto è vicino o sopra il potenziale». Al contrario, il prodotto resta significativamente sotto il potenziale in Francia, Italia, Portogallo, Spagna e, in particolar modo, in Grecia. E«queste posizioni cicliche eterogenee richiedono necessariamente posizioni di politiche macroeconomiche differenziate».
I rischi attivi sulla congiuntura internazionale
Il tono generale del World Economic Outlook è comunque positivo. «Notizie economiche consistentemente positive sin dall'estate del 2016 - si legge ancora - si stanno accumulando su uno scenario globale in via di schiarimento. L'accelerazione economica che stavamo aspettando per un certo periodo di tempo sembra che si stia materializzando...» I miglioramenti previsti nella crescita nel 2017 e nel 2018 «sono ampi, anche se la crescita resta tiepida in molte economie avanzate e gli esportatori di materie prime continuano a lottare». Sulla congiuntura internazionale, secondo gli economisti del Fmi, restano vari rischi attivi. A partire dalle crescenti pulsioni protezionistiche che in molti Paesi rischiano di trasformarsi in crescenti ostacoli normativi al commercio e alla crescita globale.
Dal nodo dei tassi d'interesse alle tensioni geopolitiche
Un altro nodo riguarda poi i tassi d'interesse. «Un aumento più veloce del previsto negli Stati Uniti - rileva il Fmi - potrebbe restringere le condizioni finanziarie altrove esacerbando le vulnerabilità in un certo numero di economie emergenti, inclusa la Cina, che si trova davanti alla sfida scoraggiante di ridurre la sua dipendenza dalla crescita del credito».Inoltre - e veniamo ad altri potenziali rischi dell'economia globale, una diluizione della regolamentazione finanziaria potrebbe portare da un lato a una crescita più forte a breve termine, ma potrebbe mettere a repentaglio la stabilità finanziaria aumentando il rischio di crisi costose. Infine, c'è la minaccia di un rafforzamento delle tensioni geopolitiche, specialmente nel Medio Oriente e in Africa del Nord.
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