26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Disoccupazione bassa

I Paesi dove i giovani trovano lavoro

Oltre alle mete più gettonate (Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia), ne esistono alcune poco battute ma estremamente promettenti: Malta, Olanda, Repubblica Ceca, Austria e Danimarca hanno tassi di disoccupazione giovanile che si aggirano attorno all’11%, tra i livelli più bassi nell’Unione Europea

MILANO – La difficile situazione economica spinge molti giovani italiani a cercare miglior fortuna all’estero: nel 2015, secondo i dati presentati recentemente dall’Istat1, sono stati infatti 102 mila gli italiani che hanno lasciato il nostro paese, segnando un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Una cifra coerente con i dati emersi da una ricerca realizzata da Uniplaces, il brand leader nel settore degli affitti per studenti universitari, secondo cui la possibilità di trasferirsi all’estero per cercare lavoro è un’opzione che i giovani prendono sempre più in considerazione. Dai dati della ricerca emerge che l’82% dei giovani italiani valuta la possibilità di andare all’estero per avviare la propria carriera.

Dove trasferirsi per trovare lavoro
Le principali mete verso cui gli italiani emigrano sono Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia. Uniplaces suggerisce però di prendere in considerazione anche altre destinazioni, meno battute ma altrettanto attraenti per chi pensa di trasferirsi in cerca di lavoro. Giampiero Marinò, Country Manager di Uniplaces per l’Italia, afferma che «esistono altri paesi che, pur vantando tassi di disoccupazione under 25 tra i più bassi nell’Unione Europea, vengono raramente presi in considerazione. Di solito si tende a preferire destinazioni più conosciute e paesi in cui il potere d’acquisto è elevato, senza valutare se le offerte di lavoro sono effettivamente buone dal punto di vista economico». Il 39% dei giovani afferma di scegliere il paese di destinazione in base alla probabilità di trovarvi lavoro. E ci sono opzioni per i giovani under 25 che desiderino trasferirsi all’estero che potrebbero essere di gran lunga più interessanti, come Malta, Olanda e Repubblica Ceca, poiché in questi paesi il tasso di disoccupazione giovanile si aggira attorno all’11%2.

Il costo della vita
È però importante tenere presente che, mentre in Olanda lo stipendio minimo supera i 1.500 euro al mese, a Malta ammonta a 720 euro e in Repubblica Ceca si aggira attorno ai 330 euro. Sono cifre che assumono senso solo se rapportate con il differente costo della vita in questi paesi: in Olanda è al 111% rispetto alla media europea, mentre a Malta è all’81% e in Repubblica Ceca è al 58% (per avere un termine di paragone chiaro basta sapere che il costo della vita in Italia è lievemente più basso rispetto alla media europea; corrisponde al 99%). Quindi prima di prendere una decisione conviene fare dei calcoli accurati rispetto al costo della vita e allo stipendio a cui si può puntare.

L’Austria e la Danimarca
Altre destinazioni interessanti sono Austria e Danimarca, perché anche qui i tassi di disoccupazione giovanile sono estremamente bassi: ammontano infatti all’11,3% in Austria e al 10,2% in Danimarca. Per di più la Danimarca può vantare salari medi tra i più alti in Europa, che la rendono particolarmente appetibile. «Bisogna però tenere conto che in questi paesi la retribuzione varia molto in base al settore in cui si lavora. Sia in Austria che in Danimarca gli specifici stipendi sono determinati tramite contratti collettivi e non esiste un salario minimo fissato per legge», spiega ancora Marinò.

In caso di startup
Chi voglia tentare le strada dell’imprenditoria innovativa può trovare maggiori opportunità un po’ in tutti i Paesi, ma secondo le ultime ricerche sono proprio i Paesi scandinavi ad avere la meglio. Sì, perché quanto a scaleup - ovvero le startup che hanno consolidato il loro modello di business raggiungendo il milione di fatturato annuo - la Scandinavia è il paese migliore. Ben 430 aziende, infatti, superano il milione di fatturato annuo, contro le 413 della Francia e della Germania. Il doppio rispetto all’Italia che ne conta appena 218 (insieme a Spagna e Portogallo). «Questo significa - si legge in una nota che ha accompagnato la pubblicazione del rapporto - che nei Paesi del Nord si registrano in media 1,6 scaleup ogni 100mila abitanti, due volte e mezza quelle presenti nel Regno Unito». O ancora «sei volte in più di quelle dell’Europa continentale, nove volte in più di quelle degli Stati del sud». Ad aggiudicarsi il primato è la Svezia con 149 realtà innovative cosiddette «grandi».

Scegliere in base alle esigenze
Ai ragazzi che stessero pensando di cercare fortuna all’estero nel prossimo futuro raccomandiamo quindi di scegliere la propria meta confrontando il costo della vita nei diversi paesi, valutando le prospettive lavorative che vi potrebbero trovare in relazione ai propri studi e al settore in cui vorrebbero lavorare, e calcolando per quanto tempo potrebbero mantenersi con i propri risparmi. «Analizzare questi elementi aiuta a scegliere una destinazione sulla base delle proprie reali necessità, mentre spesso la decisione viene presa emotivamente, senza aver fatto le dovute considerazioni», conclude Marinò.