Alitalia concede ai sindacati più tempo per il contratto
All'indomani dello sciopero, riprendono le trattative tra l'azienda e i sindacati che chiedono il ritiro degli atti unilaterali di Alitalia. Resta il nodo degli scatti di anzianità e degli esuberi
ROMA – All'indomani di uno sciopero che ha registrato adesioni altissime, Alitalia cerca di tirare le fila e riagganciare la trattativa con i sindacati. Nel pomeriggio si è svolto il tavolo di confronto convocato da Assaereo tra l'azienda e i sindacati sul contratto di lavoro.
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Le richieste dei sindacati
Alitalia addolcisce i toni dopo lo sciopero di ieri. Il direttore del personale della compagnia, Antonio Cuccuini, ha detto recandosi all'incontro con i sindacati che da parte dell'azienda c'è un atteggiamento positivo. Insieme a lui c'era il direttore operazioni Giancarlo Schisano. Per i sindacati la conditio sine qua non della trattativa è il ritiro degli atti giudicati unilaterali, come la decisione di far scattare dal primo marzo un regolamento aziendale al posto del contratto di lavoro e il congelamento degli scatti di anzianità.
Alitalia apre alle trattative
E, secondo quanto si apprende, sembra che l'ex compagnia di bandiera sia disposta a fare un passo indietro per accontentare i sindacati, accantonando l'idea di far partire un regolamento aziendale dal primo marzo, e proponendo invece l'ultrattività del contratto scaduto il 31 dicembre scorso, fino a fine aprile. Lo riferiscono le associazioni di categoria di politi e assistenti di volo, al termine dell'incontro che hanno avuto con l'azienda, in sede di Assaereo, che si è svolto in parallelo al tavolo con i sindacati. Non si sa nulla, invece, sulla possibilità di scongelare gli scatti di anzianità, mentre il piano industriale dovrebbe essere presentato a metà marzo.
Resta il nodo degli scatti di anzianità e degli esuberi
Infine, sempre secondo quanto riferito dalle associazioni di categoria, lunedì dovrebbe tenersi un Cda della compagnia. Nel frattempo, continua l'emorragia contabile di Alitalia. Per quest’anno è prevista una perdita di gestione superiore a 600 milioni di euro. Secondo alcune indiscrezioni di stampa gli esuberi si aggirerebbero intorno alle duemila unità e si parla della volontà di dividere la compagnia in due parti, una dedicata ai viaggi low cost che cercherà di replicare il modello Ryanair e un'altra votata alle rotte intercontinentali. Emerge anche l'obiettivo di chiudere alcune rotte domestiche considerate poco redditizie, come la Roma-Linate.
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