20 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Scalata Mediaset

Mediaset-Vivendi, Berlusconi contrattacca e il governo Gentiloni alza la voce

Dopo il tentativo di scalata su Mediaset da parte di Vivendi, la famiglia Berlusconi non è rimasta a guardare. Il Biscione è passato al contrattacco e anche il governo Gentiloni è sceso in campo

MILANO - Infiamma lo scontro tra la Fininvest di Silvio Berlusconi e la Vivendi del finanziere bretone Vincent Bolloré, mentre non si arresta la scalata a Mediaset dei francesi, che hanno raggiunto il 20% del capitale. Dal 3% dichiarato lunedì e dopo la salita al 12,3% di ieri, in soli tre giorni Vivendi ha raggiunto la soglia che si era prefissata, «almeno per il momento». Ma a rischiare, stavolta, non è solo l'azienda del Cav, perché la posta in gioco riguarda tutto il paese.

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La scalata di Vivendi e il contrattacco del Biscione
Di fronte all'assalto di Bollorè la famiglia Berlusconi non è stata a guardare, sia sul fronte giudiziario, presentando una denuncia per manipolazione del mercato nei confronti di Vivendi, sia soprattutto sul fronte azionario, aumentando la presa sul gruppo televisivo del 3,5% e portandosi al 38,266% del capitale (il 39,775% del capitale avente diritto di voto). A questa quota vanno aggiunte le azioni proprie, pari al 3,795%. Silvio Berlusconi - rimasto ad Arcore per seguire di persona la vicenda e serrare le fila per difendere le sue tv dall'attacco francese - è sceso ufficialmente in campo, parlando apertamente in una nota di «operazione ostile».

Il governo scende in campo per difendere Mediaset
Il Cav ha precisato che «c'è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori». Mediaset ha trovato la sponda anche del Governo, con il ministro dello Sviluppo economico: «non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia", ha dichiarato. «Il Governo monitorerà con attenzione l'evolversi della situazione", ha sottolineato Carlo Calenda.

Mediaset vola in Borsa, Vivendi perde il 2,5%
Intanto in Borsa, dopo il balzo record di ieri, si è smorzata sul finale la corsa del titolo che, dopo un massimo intraday a 3,9 euro, ha chiuso in rialzo dell'1% a 3,62. Livelli, comunque, che non si vedevano da giugno scorso e che hanno fatto lievitare il patrimonio di Mediaset. Volumi boom si sono registrati anche nella seduta odierna: sono stati scambiati infatti circa 83 milioni di titoli, pari al 7% del capitale di Mediaset. Mentre dall'altra parte delle Alpi, a Parigi, Vivendi ha perso il 2,5% a 18,08 euro.

La posta in gioco riguarda tutto il paese
Ma la faccenda non riguarda solo il valore azionario del Biscione. C'è in gioco molto di più e non bisogna perdere tempo. Anche il neo presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha rotto il silenzio istituzionale che aveva caratterizato i giorni scorsi (solo il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini era intervenuto sull'accaduto). «Qui non è in gioco solo l'azienda di Berlusconi, la partita è molto più grossa e non possiamo stare a guardare» ha detto il premier rivolgendosi ai suoi ministri. Come riporta Carmelo Lopapa su La Repubblica, sembra sia partito un vorticoso giro di telefonate ai massimi livelli istituzionali, perché la posta in gioco riguarda tutto il paese.