29 aprile 2024
Aggiornato 06:30
I conti della previdenza

Padoan: «Il nostro sistema pensionistico è fra i più solidi al mondo»

Secondo il Ministro dell'Economia, l'errore dell'indicatore di sostenibilità usato dalla Commissione dipende da «un vecchio problema, la misurazione del reddito potenziale», che la Commissione applica anche quando valuta «l"output gap' e l'aggiustamento strutturale» nei conti pubblici.

BRUXELLES - Il sistema pensionistico italiano è «fra i più solidi al mondo, o almeno nell'universo europeo, per età di pensionamento e per durata della pensione rispetto alla vita lavorativa», ma «è successo un fatto curioso: l'indicatore Ue che misura il grado di sostenibilità, malgrado i miglioramenti riconosciuti dalla Commissione europea, fa schizzare il nostro paese in una zona di rischio più elevata di prima». Lo ha rilevato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, durante la sua conferenza stampa alla fine della riunione dell'Ecofin, oggi a Bruxelles, in cui è stato discusso anche un rapporto della Commissione europea sulla sostenibilità dei sistemi pensionistici.
Secondo Padoan, l'errore dell'indicatore di sostenibilità usato dalla Commissione dipende da «un vecchio problema, la misurazione del reddito potenziale», che la Commissione applica anche quando valuta «l"output gap' e l'aggiustamento strutturale» nei conti pubblici.

Misurazione imprecisa e addirittura contraddittoria
Il ministro italiano ne aveva già parlato diverse volte, senza che vi fossero, a parte della Commissione, le correzioni richieste. Questa volta, però, ha riferito Padoan, «mi sembra che attorno al tavolo molti colleghi dell'Ecofin fossero d'accordo: si costruisce un indicatore importante come quello della sostenibilità delle pensioni su una misurazione imprecisa e addirittura contraddittoria».
Perciò, ha concluso Padoan «ho ripetuto alla Commissione la richiesta condivisa da molti colleghi che la misurazione del reddito potenziale sia migliorata in misura significativa in modo da evitare questi falsi segnali che provengono da queste grandezze».