Grecia, No al taglio del debito ma sale il Pil a +0,9%
Il boom dei consumi pubblici aiuta la crescita nazionale, ma c'é un crollo degli investimenti
ROMA (askanews) - Rivisto al rialzo il Pil della Grecia del secondo trimestre che passa da +0,8% a +0,9% rispetto al trimestre precedente. Su base annuale la crescita del Pil è pari a +1,6%. Si tratta del secondo trimestre consecutivo sopra zero. Nel primo trimestre il Pil era stato infatti pari a +0,1% su base congiunturale e +0,6% su base tendenziale.
La spesa della PA ha aiutato il Pil, ma vanno male gli investimenti
Dalle singole componenti del Pil emerge che la crescita dello 0,9% ha ricevuto una spinta significativa dalla spesa corrente della Pubblica amministrazione. Rispetto al primo trimestre, la spesa per consumi è salita dell'1,1%: i consumi privati +1,0% ma quelli pubblici +3,8%. In quest'ultimo caso, guardando le serie storiche pubblicate dall'istituto nazionale ellenico di statistica (ElStat), si tratta del maggiore balzo dei consumi pubblici da almeno 9 trimestri. Male gli investimenti, la formazione di capitale fisso lordo ha registrato una flessione pari a -10,6% rispetto al trimestre precedente (-8,4%). Si tratta della maggiore flessione degli ultimi 9 trimestri.
Mef: Escluso un taglio del debito, probabile un allungamento
Un taglio al valore nominale (valore di rimborso alla scadenza) del debito pubblico della Grecia «non è in agenda». Lo ha detto Klaus Regling, numero uno del Meccanismo europeo di Stabilità (Mes o fondo europeo salvastati) in una conferenza stampa a Berlino. Lo riporta l'agenzia di stampa Market News International. Escluso anche un taglio ai tassi di interesse applicati in quanto le perdite si trasferirebbero sul Fondo salvastati che fa provvista per la Grecia al tasso dell'1%. Regling è invece apparso più flessibile sull'idea di un allungamento delle scadenze dei prestiti.
Il terzo pacchetto di salvataggio è pari a 86 miliardi
Al terzo salvataggio della Grecia, composto da un pacchetto di prestiti triennali per complessivi 86 miliardi, dovrebbe partecipare anche il Fondo monetario internazionale (Fmi) mettendo nel piatto «circa 16 miliardi di euro, dunque non credo che il Mes coprirà l'intero ammontare dei prestiti» ha aggiunto Regling. La partecipazione del Fondo monetario internazionale è stata finora in forse. Washington ha molto insistito sulla necessità di rendere sostenibile, e dunque ripagabile, il debito accumulato dalla Grecia. E dopo i due precedenti salvataggi la soglia del rapporto debito/pil di Atene era considerata troppo alta per accedere a nuovi fondi da parte dell'Fmi. Ma Regling ha spiegato come l'Fmi condivida la definizione europea di «sostenibilità del debito» della Grecia, una definizione che guarda al fabbisogno finanziario lordo del Paese.
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