29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Dopo l'appello della Coldiretti al governo

Martina: «Eliminare l'Irap agricola? Sono d'accordo»

Il ministro delle Politiche Agricole rilancia la proposta di Roberto Moncalvo, e chiede che venga accolta nella prossima legge di Stabilità

RIMINI (askanews) - L'eliminazione dell'Irap agricola già a partire dal 2016 per tutelare sempre di più il reddito degli agricoltori, è una delle «proposte più forti che possiamo giocarci in questa legge di stabilità». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a margine di un convegno al Meeting di Cl.

Martina: Una proposta realistica da mettere in pratica
«E' una delle proposte più forti che possiamo giocarci in questa legge di stabilità - ha spiegato Martina - e penso che sia una proposta realistica». Il progetto a cui sta lavorando il ministero, d'intesa con Palazzo Chigi, «servirebbe molto soprattutto per sostenere il reddito degli agricoltori in questa fase delicata per alcune filiere». E' «realistica - ha aggiunto -, è nel solco degli impegni che il presidente del Consiglio ha già indicato, credo che ci siano tutte le condizioni per fare un buon mestiere concreto al servizio del modello agricolo italiano in un anno particolare come questo che è l'anno di Expo».

Propongo l'azzeramento dell'Irap già dal 2016
L'eliminazione dell'Irap agricola, come ha già ricordato il ministero, dovrebbe essere totale per tutte le imprese agricole. La compensazione del mancato gettito, invece, avverrà attraverso delle risorse che saranno individuate dal Mipaaf. Questa operazione sarà una boccata d'ossigeno per 250 mila imprese dell'intero settore agricolo, dove l'Irap pesa per oltre 200 milioni di euro l'anno. A chi gli chiedeva se resteranno invariate le risorse per le Regioni una volta che saranno introdotti gli sgravi dell'imposta regionale per quanto riguarda il settore agricolo, il ministro Martina ha precisato: «Io garantisco una proposta dal lato del ministero delle Politiche agricole che fa i conti con l'azzeramento dell'Irap agricola già dal 2016, ovviamente coprendola con risorse nazionali».