Saipem licenzierà un quinto dei suoi dipendenti
La controllata ENI ha annunciato che ridurrà il personale di 8.800 persone nel periodo 2015-2017. In una nota la società ha spiegato che la decisione è «prevalentemente riconducibile al completamento di alcune grosse commesse e alla razionalizzazione delle attività di business e della presenza geografica dell'azienda»
ROMA – Saipem ridurrà di un quinto il numero dei suoi dipendenti, attualmente sono 50mila 500, entro 2 anni. La società ha diffuso un comunicato dopo l'approvazione del bilancio da parte del consiglio di amministrazione, in cui ha spiegato: «Tra il 2015 e il 2017 si prevede una riduzione della forza lavoro dell'azienda di 8.800 persone, prevalentemente riconducibile al completamento di alcune grosse commesse e alla razionalizzazione delle attività di business e della presenza geografica dell'azienda». Recentemente infatti la controllata Eni è stata estromessa dalla costruzione del gasdotto Turkish stream, ance se riceverà comunque un compenso da Gazprom, e la norvegese Statoil ha sospeso l'affitto della piattaforma Scarabeo 5.
IN ROSSO DI 920 MILIONI - Per quanto riguarda il bilancio, Saipem ha annunciato di aver chiuso il primo semestre del 2015 con una perdita netta di 920 milioni di euro dopo maxi svalutazioni per complessivi 929 milioni, tra capitale d'esercizio e capitale immobilizzato. Al netto delle svalutazioni, si legge in una nota del gruppo, il risultato operativo «underlying» del primo semestre è di 139 milioni e riflette l'effetto previsto della «termination for convenience» del contratto già South Stream poi Turkish stream, la minore redditività dei progetti nelle Americhe e il deterioramento di alcuni progetti onshore. Aggiornate la guidance per il 2015, che tiene conto delle svalutazioni effettuate, con un risultato netto previsto a fine anno in rosso per 800 milioni.
DEBITO DA 5,5 MILIARDI - L'Ebit a fine giugno è negativo per 790 milioni di euro incluso l'impatto di 211 milioni di svalutazioni del capitale immobilizzato. Il debito netto è pari a 5,531 miliardi (4,424 mld a fine 2014) e include il temporaneo impatto netto negativo di 502 milioni relativi a scadenze nel semestre di derivati di copertura cambi. Nel corso del primo semestre Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 3,5 miliardi, di cui 1,101 miliardi nel secondo trimestre (9,232 mld nel secondo trimestre del 2014).
INVESTIMENTI PER 600 MILIONI - In uno scenario del prezzo del petrolio che continua a dimostrarsi sfavorevole, i risultati dell'anno 2015, spiega Saipem, verranno impattati dalla cancellazione del contratto South Stream e dalle svalutazioni effettuate nel trimestre. Previsti per l'esercizio ricavi di 12 miliardi, in linea con la parte bassa del range precedentemente comunicato. L'ebit adjusted è previsto intorno a -250 milioni, e l'ebit reported intorno ai -450 milioni. Gli investimenti tecnici saranno inferiori ai 600 milioni, con un risparmio di circa 50 milioni rispetto alle precedenti indicazioni di lungo termine, grazie alle misure adottate per migliorare l'efficienza. Infine, il debito netto di fine 2015 è atteso inferiore a 5 miliardi, escludendo l'impatto della fluttuazione dei tassi di cambio. Sulla base dei tassi di cambio correnti, Saipem si aspetta che l'impatto di cassa di copertura pesi per circa 500 milioni sul debito netto di fine anno.
PIANO DI RISPARMI DA 1,3 MILIARDI - Il cda ha quindi varato un piano per il rilancio della società, con risparmi per 1,3 miliardi di euro nel 2015-2017. «Questo programma - ha spiegato la società - si articola attraverso una razionalizzazione del portafoglio di asset della società per rifocalizzarla su paesi e attività a maggior valore aggiunto. In termini di presenza geografica, verrà assicurato l'appropriato dimensionamento delle operazioni produttive in alcuni paesi tra i quali Canada e Brasile». In termini della flotta navale, ha aggiunto la Saipem, «sono stati individuati 5 mezzi da dismettere poiché non assicurano opportunità commerciali nel mutato contesto. È inoltre in corso una revisione dei processi e dell'organizzazione di Saipem, al fine di aumentare la rapidità e l'efficienza delle operazioni».
CAO, SERVE CAMBIO DI PASSO - L'amministratore delegato, Stefano Cao, ha commentato i risultati dicendo che questi «evidenziano uno scenario di mercato profondamente deteriorato, l'ulteriore repentino calo del prezzo del petrolio ha creato una discontinuità significativa, che non prevediamo riassorbirsi nel breve-medio periodo e che ha portato a un sempre più marcato irrigidimento dei clienti sulla gestione operativa e commerciale dei contratti. In questo contesto, Saipem necessita di un cambio di passo al fine di rispondere più efficacemente alle nuove esigenze dei clienti. Abbiamo lanciato un approfondito processo di trasformazione della società, che prevede la razionalizzazione degli asset produttivi e la revisione di tutti i processi, e genererà saving cumulati di 1,3 miliardi di euro tra il 2015 e il 2017 - ha proseguito - Questo permetterà a Saipem di migliorare la propria competitività, recuperare redditività e creare valore, facendo leva sui propri significativi vantaggi competitivi quali il robusto e diversificato portafoglio ordini, il solido rapporto con i clienti, la flotta all'avanguardia e un patrimonio di tecnologie, competenze e esperienze che la rendono unica sul mercato».