29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Gazprom ha ripreso il contratto con Europipe per 150mila tonnellate di tubi

Turkish stream: i «se» della Macedonia e i «ma» della Turchia

Il primo ministro macedone Gruevski ha detto che il suo Paese si aggregherà al progetto «quando Bruxelles e Mosca troveranno un accordo». Da Ankara il ministero dell'Ambiente ha ricordato la mancanza della documentazione di impatto ambientale per l'infrastruttura, mentre l'ambasciatore turco a Mosca ha detto che sarebbe «improprio» aspettarsi la fine del gasdotto per il 2016-17

SKOPJE – La Macedonia è pronta a far passare il prolungamento del gasdotto Turkish stream lungo il suo territorio, a condizione che Unione europea e Russia trovino un accordo. Lo ha chiarito il primo ministro, Nikola Gruevski.

LA MACEDONIA ASPETTA L'UE - «La nostra posizione è che quando Bruxelles e Mosca troveranno un accordo sul progetto, noi ne faremo parte» ha detto Gruevski a Press24, spiegando: «Siamo un Paese che ambisce a far parte della comunità europea, questa è la linea guida che seguiamo quando prendiamo decisioni strategiche». Comunque ha continuato il premier macedone, nel breve periodo il suo Paese non teme di rimanere senza gas ma deve affrontare prezzi del metano considerati eccessivi. «Il problema più grosso è il prezzo troppo alto, che da parte russa viene motivato dai bassi consumi. Meno gas viene fornito, più il prezzo sale e viceversa». Nelle scorse settimane un altro Paese della cosiddetta «via Balcanica» per Turkish stream verso l'Europa, la Serbia, ha ribadito il suo interessamento a partecipare al progetto per convogliare il gas russo dal confine greco-turco in Ue.

GAZPROM PROCEDE - Nel frattempo procedono le operazioni per avviare la posa delle tubature di Turkish stream nel Mar nero. Gazprom dopo aver notificato all'italiana Saipem che le sue navi potranno entrare in azione nei primi di giugno, ha ripreso il contratto con la tedesca Europipe per la fornitura di 150mila tonnellate di tubi.

LA TURCHIA PREVEDE RITARDI - Nei giorni scorsi però l'ambasciatore turco a Mosca, Umit Yardym, ha previsto che i lavori per Turkish stream slitteranno rispetto alla tabella di marcia. Il diplomatico ha spiegato che Russia e Turchia «non hanno ancora concluso la prima fase del progetto» e quindi «probabilmente sarebbe improprio affermare oggi che la finalizzazione del gasdotto avverrà nel 2016 o nel 2017». Yardym ha comunque sottolineato che il gasdotto «sarà una grande vittoria» per la Turchia e la Russia «se saremo in grado di realizzarlo» e ha ricordato che i due Paesi «continuano» a rimanere in contatto sul dossier. Da parte turca poi è intervenuto anche il ministero dell'Ambiente, che ha ricordato la mancanza della documentazione di impatto ambientale per Turkish stream. Il dicastero di Ankara ha sottolineato che senza tale documentazione, nessun progetto può procedere in Turchia.