A Varese il primo impianto di teleriscaldamento solare del sud Europa
La centrale produrrà 450 MWh di energia termica al 100 per cento rinnovabile all'anno, pari al fabbisogno di acqua calda sanitaria di 150 appartamenti, evitando di bruciare 43 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) e la dispersione nell'ambiente di 108 tonnellate di CO2.
VARESE – A Varese è stato inaugurato da A2a il primo impianto di teleriscaldamento alimentato da energia solare del sud Europa.
ACQUA CALDA PER 150 APPARTAMENTI - La centrale produrrà 450 MWh di energia termica al 100 per cento rinnovabile all'anno, pari al fabbisogno di acqua calda sanitaria di 150 appartamenti, evitando di bruciare 43 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) e la dispersione nell'ambiente di 108 tonnellate di CO2. L’innovativo impianto, composto da 73 collettori solari (8 file collegate in parallelo per una superficie captante di 990 metri quadri) andrà a sostituire la produzione delle altre centrali «storiche» di teleriscaldamento già gestiti a Varese dal Gruppo A2a. Sarà integrato con la rete cittadina, consentendo lo stoccaggio di acqua, prima della distribuzione, in serbatoi della capacità di 430 metri cubi.
IL PRIMO IMPIANTO DEL SUD EUROPA - L'investimento sostenuto da A2a per portare a termine il progetto è stato di circa 400mila euro. Il teleriscaldamento solare è una tecnologia diffusa e oramai consolidata in Danimarca, della quale esistono alcuni esempi anche in Svezia, Germania e Austria, mentre non ne esiste ancora alcuno nei Paesi del sud Europa, quelle favorite da maggiore soleggiamento. In realtà in Italia dal 2008 è attivo l'impianto della Metro Cash&Carry di Roma, che sfruttando una serie di collettori installati sul tetto dei propri magazzini, ha realizzato il più grande sistema di climatizzazione a energia solare in Italia.
VERSO UNA NUOVA A2A - «Questo impianto - ha commentato il presidente di A2a Giovanni Valotti - coniuga l'innovazione, perché è il primo di questi tipo in Italia e nel sud Europa, con i valori di tradizione e legame col territorio. E' un esperimento pilota - ha spiegato - sono tecnologie in evoluzione e ora ci metteremo al lavoro per valutare la replicabilità in altre città». L'amministratore delegato, Valerio Camerano ha aggiunto: «Il progetto è per A2a particolarmente significativo perché si colloca, insieme ad altri progetti come l'illuminazione pubblica a Led di Brescia e Milano, o i progetti pilota sulle smart grid, all'inizio del percorso disegnato dal nuovo piano industriale un percorso in cui sono molte le attività che offrono vantaggi ambientali, economici e sociali sia per l'azienda sia per il territorio. Un percorso che punta a costruire alla fine del quinquennio - ha concluso - una nuova A2a in grado di cogliere le opportunità che si apriranno nella green economy e nelle smart city».