20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Avrebbe dovuto essere pubblica il 14 aprile

Fra 60 giorni la carta delle aree potenzialmente idonee per il deposito nazionale dei rifiuti nucleari

La mappa resterà segreta ancora per 2 mesi. Lo si apprende da una nota congiunta dei ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, che hanno chiesto degli approfondimenti tecnici alla Sogin e all`Ispra. Giusto in tempo perché si tengano le elezioni regionali e amministrative il 31 maggio, ha stigmatizzato il Movimento 5 stelle

ROMA – La carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari (Cnapi), resterà segreta per almeno 60 giorni. Lo si apprende da una nota congiunta dei ministeri dello Sviluppo economico (Mise) e dell'Ambiente, che hanno chiesto degli approfondimenti tecnici alla Sogin e all'Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) riguardo la mappa.

ULTERIORI CHIARIMENTI DA SOGIN E ISPRA - La richiesta di informazioni tecniche è stata inoltrata, come previsto dal quadro normativo, è scritto nel comunicato «per avere tutti gli elementi necessari ad esprimere il nulla osta sulla Carta delle aree che nei mesi scorsi era stata esaminata anche dall'Istituto superiore per la protezione ambientale». Sogin ed Ispra dovranno fornire gli elementi richiesti dai ministeri «entro 60 giorni», viene specificato nella nota. Nei giorni scorsi gli stessi dicasteri avevano informato che la Cnapi non sarebbe stata resa pubblica il 14 aprile, come previsto. Entro quella data i due ministeri avrebbero dovuta renderla pubblica, avendola ricevuta un mese prima dall’Ispra, che a sua volta l’aveva avuta dalla Sogin il 3 gennaio scorso.

UN RITARDO VOLUTO? - Come hanno fatto notare alcuni, lo slittamento di due mesi della pubblicazione della carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari, non sarebbe motivato dalla necessità di ulteriori «valutazioni tecniche dei ministeri competenti», la spiegazione ufficiale, ma dalle incombenti elezioni amministrative. Il 31 maggio infatti 17 milioni di italiani saranno chiamati alle urne tra Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia, per eleggere il governo regionale, mentre in 1089 comuni si rinnovano consigli e sindaci. L’eventuale turno di ballottaggio invece avrà luogo domenica 14 giugno, mentre i 60 giorni dati a Sogin e Ispra, per «adeguare alle prescrizioni dei dicasteri» la Cnapi, scadranno il 16 giugno.

IL M5S ALL'ATTACCO - In merito è sarà depositata anche un'interrogazione parlamentare da parte del Movimento 5 stelle, a prima firma di Mirko Busto. Il deputato pentastellato ha spiegato: «Sulle lungaggini nella redazione e presentazione della carta Cnapi, abbiamo depositato un'interrogazione per verificare la reale natura del ritardo. Attendiamo questo e altri dettagli dalla viva voce dei ministri Federica Guidi e Gian Luca Galletti, di cui però sottolineiamo da tempo la reticenza su aspetti tecnici e organizzativi dello smantellamento. Oltretutto - ha continuato - questi ritardi comportano un maggior costo per la collettività perchè nel frattempo le nostre scorie ad alta attività riprocessate sono in Francia e Inghilterra, che certo non ce le tengono gratis . Ci chiediamo se dobbiamo aspettare la fine della campagna elettorale, e quindi giugno, perché i ministeri emettano un documento che preferiscono tenere nel cassetto».

AGOSTINI ANDRÀ ALL'ISIN DA IMPUTATO? - I parlamentari del M5s in commissione Ambiente hanno poi affrontato il nodo della nomina del direttore dell'Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, l'organismo che deve controllare la società che si occupa dello smaltimento delle scorie nucleari, la Sogin. I grillini hanno ricordato che il governo ha indicato un rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e turbativa d’asta alla direzione dell'Isin. «Si tratta di una nomina non ancora stralciata, nonostante le ultime vicende giudiziarie. Il nome di Antonio Agostini, ancora ben saldo nella poltrona di segretario generale del ministero dell’Ambiente, - hanno spiegato - è sulla scrivania di Matteo Renzi in attesa di una firma di ratifica. Auspichiamo che Raffaele Cantone tramite l’Anac faccia chiarezza sul caso, dopo aver ricevuto una segnalazione in merito. Troviamo infatti vergognoso che il suo nome figuri nell'elenco dei responsabili della prevenzione della corruzione e per la trasparenza dei ministeri del nostro Paese».