Il Fmi riduce le stime di crescita degli Usa
Il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita degli Stati Uniti per quest'anno e l'anno prossimo: secondo il World Economic Outlook (Weo), il Pil statunitense salirà del 3,1% sia nel 2015 sia nel 2016.
New York (askanews) - Il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita degli Stati Uniti per quest'anno e l'anno prossimo. Stando al World Economic Outlook (Weo), il rapporto sull'economia globale pubblicato nell'ambito delle riunioni primaverili del Fmi a Washington, il Pil statunitense salirà del 3,1% sia nel 2015 sia nel 2016. Il dato si confronta con le stime del Weo aggiornate lo scorso gennaio, che erano più alte rispettivamente dello 0,5% e dello 0,2%.
Un cauto ottimismo per l'economia americana
L'economia americana si espanderà comunque rispetto al 2014 e al 2013 quando, secondo il Fondo, c'è stato nell'ordine un +2,4% e un +2,2%. «E' privista la continuazione di una solida ripresa negli Usa, dove la crescita in media è stata del 4% circa negli ultimi tre trimestri del 2014», si legge nel Weo, secondo cui «ci sono ancora le condizioni per una robusta performance nel 2015».A sostenere lo slancio saranno «prezzi energetici notevolmente bassi, un'inflazione contenuta, una riduzione del freno fiscale, un miglioramento dei bilanci e del mercato immobiliare residenziale».Questi fattori, dice il Fondo, dovrebbero «più che controbilanciare il freno sulle esportazioni nette derivante da un rafforzamento del dollaro».Tuttavia, prendendo in considerazione un orizzonte temporale più lungo, il quadro è «meno ottimistico» con una crescita potenziale vista «solo intorno al 2%, frenata dall'invecchiamento della popolazione e da una crescita della produttività più debole». Nel dettaglio, il Fondo stima un tasso di disoccupazione al 5,5% a fine anno cosa che se confermata implicherebbe un calo rispetto al 6,2% del 2014. Per il 2016 il dato è visto al 5,1%.
Resta l'incertezza nel mercato del lavoro
«Sebbene resti incertezza sulla sottostante debolezza del mercato del lavoro, soprattutto alla luce del declino della partecipazione alla forza lavoro, un ampio insieme di altri indicatori suggerisce un notevole miglioramento del mercato del lavoro» stesso, si legge nel Weo. I prezzi al consumo sono visti passare dall'1,6% del 2014 allo 0,1% del 2015 e all'1,5% del 2016. In Usa, l'inflazione dovrebbe crescere «gradualmente a cominciare da metà anno con il venire meno degli effetti dati dal declino dei prezzi del petrolio» mentre l'impatto del rafforzamento del dollaro e di dinamiche invariate sui salari fungono da «venti contrari».L'inflazione, aggiunge il Weo, è poi vista aumentare gradualmente verso il target di lungo termine della Federal Reserve del 2%.
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