19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Una fonte rinnovabile dalle grandi potenzialità

Energia dal mare, una grande chance per l'Italia

Grazie agli 8mila chilometri di costa siamo tra i Paesi europei con il più ampio margine di vantaggio nello sfruttamento di questa fonte di energia alternativa, che ad oggi costituisce appena lo 0,02% della domanda europea

ROMA - E se cominciassimo a sfruttare al meglio l'energia del mare? La configurazione geografica della nostra penisola, con i suoi 8mila chilometri di costa, rende il nostro Paese uno dei membri dell’Unione europea potenzialmente più in grado di cogliere i vantaggi dello sfruttamento di questa fonte di energia alternativa, che ad oggi costituisce appena lo 0,02% della domanda europea. Lo sfruttamento dell’energia ricavata dalle maree rappresenta uno dei punti prioritari del piano d’azione della Commissione europea per lo sviluppo della «Blue Economy», pensata per rivedere la crescita economica in chiave sostenibile e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. La European Ocean Energy Association stima che in Europa i dispositivi per la conversione dell’energia dal mare raggiungeranno una potenza installata di circa 3,6 gigawatt entro il 2020 e 188 entro il 2050. Non poco, ma non ancora abbastanza.

GLI ATTORI IN CAMPO - Se n'è parlato mesi fa in occasione del workshop «Energia dal mare: le nuove tecnologie per i mari italiani», organizzato nell’ambito dell’Accordo di Programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’ENEA sulla Ricerca di Sistema Elettrico, a cui hanno partecipato anche altri illustri rappresentanti del settore, tra cui GSE, RSE, ENEL Green Power, Terna, CNR, Politecnico di Torino, WaveEnergy, 40South Energy Group e SEAPOWER.

I SISTEMI ITALIANI PRONTI A CONQUISTARE I MERCATI - Quanto a noi, è solo da pochi anni che si è cominciato a comprendere il potenziale energetico di onde, correnti e maree. Sono stati realizzati alcuni impianti e dispositivi sperimentali in grado di ricavare quanta più possibile energia dal Mediterraneo, che, essendo un mare chiuso, richiede tecnologie diverse rispetto a quelle utilizzate nel Nord Europa. Ma, dicono gli esperti, i sistemi messi a punto nel nostro Paese hanno ormai raggiunto una maturità scientifica e tecnologica tale che, nel breve periodo, dovrebbero essere in grado di diventare competitivi sui mercati. Anche il Governo ha fatto qualcosa, offrendo incentivi per favorire la produzione di elettricità da impianti di energia oceanica, cosa che senz'altro darà una bella spinta alla ricerca tecnologica anche in questo settore.