14 gennaio 2025
Aggiornato 21:30
Le pensioni degli italiani sono a rischio

Da Bankitalia un freno al Tfr

Lo smobilizzo del Tfr dovrebbe essere una misura solo temporanea altrimenti il rischio è che i lavoratori con redditi più bassi in futuro ricavino pensioni non adeguate. E' quanto ha rilevato il vice direttore generale di Bankitalia Luigi Signorini nell'audizione sulla legge di Stabilità davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato.

ROMA - Lo smobilizzo del Tfr dovrebbe essere una misura solo temporanea altrimenti il rischio è che i lavoratori con redditi più bassi in futuro ricavino pensioni non adeguate. E' quanto ha rilevato il vice direttore generale di Bankitalia Luigi Signorini nell'audizione sulla legge di Stabilità davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato.

BANKITALIA INVIA LA BUSTA ARANCIONE - Il nodo delle pensioni è cruciale. Luigi Signorini ha sottolineato che «lo smobilizzo del Tfr maturando inciderebbe negativamente sulla capacità della previdenza complementare, o del Tfr se percepito alla fine della carriera, di integrare il sistema pensionistico pubblico, che in prospettiva presenta bassi tassi di sostituzione, soprattutto per i giovani, mediamente più soggetti a vincoli di liquidità». E l’adesione all’iniziativa dei lavoratori a basso reddito «aggrava il rischio che questi abbiano in futuro pensioni non adeguate». Secondo Signorini è «opportuno migliorare la trasparenza delle regole pensionistiche per consentire ai lavoratori di effettuare una scelta consapevole sull’opzione loro concessa». Per questo ha proposto «l’invio della cosiddetta «busta arancione», ovvero di un estratto conto nazionale che contenga proiezioni della propria ricchezza pensionistica al variare dello scenario macroeconomico e in funzione della propria carriera lavorativa».

TAGLI ALLE REGIONI E NUOVE TASSE IN ARRIVO - Signorini ha espresso anche dei dubbi sull’efficacia dei tagli agli enti locali, ricordando che già in passato si è ipotizzato che minori trasferimenti a Comuni e Regioni si traducesse in un taglio delle spese correnti. «Tuttavia - ha puntualizzato - l’evidenza degli ultimi anni mostra che gli enti decentrati hanno reagito anche aumentando significativamente le entrate». Insomma, la riduzione delle risorse potrebbe indurre gli enti ad aumentare la tassazione locale. Per Signorini problemi potrebbero derivare anche dal ridimensionamento dell’Irap che «consente un significativo alleggerimento del costo del lavoro ma comprime i margini di autonomia delle Regioni, per le quali il tributo rappresenta la principale fonte di finanziamento».